Welcome in London: verde, piovosa, regale, multietnica, costosa. E con tanti scoiattoli. Quasi un mondo a sè

Visitare Londra in una manciata di giorni, diciamo cinque, sei al massimo? Beh, non è proprio il top, ma il Pinguino viaggiatore ci ha provato. E assicura che si tratta di un assaggio comunque saporito, che regala il desidero di tornarci per poi approfondire questo o quell’aspetto della vita londinese. Una premessa è comunque importante: Londra non è Roma e neanche Parigi. Londra è – letteralmente – una città immensa (7 milioni e mezzo di abitanti cui si aggiunge un milione di pendolari e 270 nazionalità diverse) in cui le distanze sono notevoli anche in metropolitana. Tenetelo assolutamente presente nel momento in cui programmate una visita: per spostarvi da un quartiere all’altro, anche sotto terra, con la “Tube” (la metropolitana più vecchia del mondo visto che la prima linea si inaugurò nel 1863, www.tfl.gov.uk/tfl/languages/italiano), possono servire decine e decine di minuti. E Londra non è Roma e neanche Parigi nemmeno per quel che riguarda le condizioni meteo: piove e piove spesso e tanto anche in estate. Bisogna ricordarselo al momento di fare la valigia… Infine, un’avvertenza al lettore: il Pinguino ha deciso di identificare le linee della metro con i colori: è più facile, più immediato anche se ogni linea ha un nome con il quale viene riconosciuta dai londinesi (marrone: Bakerloo, rosso: Central, giallo: Circle, verde: District, arancione: East London, rosa: Hammersmith&City, grigio: Jubilee, granata: Metropolitan, nero: Northern, blu: Piccadilly, azzurro: Victoria, celeste: Waterloo&City).

Lo scrivo subito, altrimenti me lo dimentico: occhio all’adattatore per cellulare e macchina fotografica!! Se non l’avete infilato in valigia, non preoccupatevi: lo vendono anche in aeroporto!!

Da Buckingham Palace alla Torre di Londra

Il Pinguino tra i palazzi del potere di ieri, di oggi, di sempre. A Buckingham Palace (metro: Victoria, linee gialla e verde o Green Park, linee azzurra, blu e grigia) immancabile è l’appuntamento con il cambio della guardia (www.royal.gov.uk, e poi cliccate su “changing the guard”): si svolge da maggio a luglio tutti i giorni (negli altri mesi a giorni alterni) alle 11.30 ma in realtà tutta la cerimonia, al suono di marce militari, inizia già un’ora prima. Il consiglio è quello di arrivarci per tempo e di sistemarsi davanti ai cancelli laterali a sinistra in quanto chi si mette davanti ai cancelli centrali si deve poi spostare per permetterne l’apertura. Affascinante è anche il cambio della guardia a cavallo su Whitehall (metro: Westminster, linee gialla e verde): l’appuntamento è ogni giorno, alle 11 dal lunedì al sabato e alle 10 la domenica, la cerimonia dura 30 minuti. Impossibile non dedicare qualche foto a queste cerimonie. Ma torniamo a Buckingham Palace: è aperto al pubblico solo quando la regina è in vacanza, in agosto e settembre, dalle 9.30 alle 17.30 tutti i giorni (www.royal.gov.uk). Attraverso il Saint James Park (si costeggia tra l’altro anche la caserma delle Guardie reali, con relativo museo con tanto di negozio dedicato ai soldatini di piombo (www.theguardsmuseum.com) ci si sposta verso il Tamigi. Ecco allora Westminster Abbey (metro: Westminster, linee gialla, verde e grigia): all’interno, tra l’altro, la “Coronation chair”, il trono che sin dal 1308 viene utilizzato per l’incoronazione di re e regine (incoronazioni ospitate dall’abbazia sin dal 1066), e l’angolo dei poeti, con le tombe di personaggi quali Shakespeare o Dickens (www.westminster-abbey.org). Il Parlamento con il mitico Big Ben (metro: Westminster, linee gialla e verde) sono a un passo: si può visitare in estate, da lunedì a sabato. Ad esempio, nel 2009 sarà aperto dal 27 luglio al 3 ottobre e i biglietti – prenotabili su Internet – saranno messi in vendita da marzo. La visita dura 75 minuti.

Imboccando Parliament Street si raggiunge la blindatissima Dowing Street (sulla sinistra), sede del primo ministro, ma prima ancora c’è, sempre sulla sinistra, il Foreign Office, gli interessanti War Rooms e Churchill Museum (metro: Westminster, linee gialla e verde): i corridoi sotterranei dove si riuniva il Gabinetto di Guerra sono rimasti così come erano nel 1945, con i mobili di allora, i telefoni, le mappe (curiosa una piccola caricatura di Hitler su una carta geografica), le stanze dove vivevano in quei mesi lo stesso Churchill e il suo quartier generale (www.iwm.org.uk/cabinet). Un’ottima idea se avete bimbi in odore di esami o semplicemente per far comprendere “dal vivo” un pezzo fondamentale di storia contemporanea. Da lì si è a due passi dalla sede delle guardie a cavallo sulla Whitehall dove è possibile assistere (nello spiazzo sul retro) alla cerimonia del cambio della guardia.

Il Pinguino si è quindi ricacciato nella metro per volare alla medievale Torre di Londra (metro: Tower Hill, linee gialla e verde, www.hrp.org.uk), dove pure va in scena, alle 11.30, la cerimonia del cambio della guardia. Attenzione: qui, la vera cerimonia, è quella delle chiavi: ogni sera, da 700 anni, alle 21.53, c’è la cerimonia di chiusura della Torre (che dura 7 minuti). Assistervi, però, è un pochino complicato: per avere i biglietti gratis, bisogna inoltrare una richiesta scritta al Ceremony of the keys Office, Tower of London con almeno due mesi di anticipo, e poi trovatevi al West Gate alle 21.15 (www.hrp.org.uk/TowerOfLondon/WhatsOn/ceremonyofthekeys.aspx). Ma la vera attrazione della Torre (che è stata carcere, residenza reale, zoo, zecca, e tuttora cassaforte del gioielli della Corona) è la “Jewel House” dove sono conservati, appunto, i gioielli della corona. Prima di accedere alla stanza più attesa (comunque, qui è tutto a prova di bomba!), passeggerete in fila avendo davanti a voi degli schermi giganteschi che ripercorrono l’incoronazione di Elisabetta e con splendidi primi piani dei gioielli con tanto di spiegazione sulla loro provenienza, sulla storia dell’Impero britannico, molto interessante (in inglese, ovvio). Poi, arriverete alla magica stanza: dei tapis roulant vi faranno vedere in 28 secondi quelle bellezze (però nulla vieta che facciate un secondo e un terzo giretto sul tappetino…). Il pezzo più famoso è il Koh-i-Noor, uno dei tre più grossi diamanti intagliati al mondo, incastonato nella Queen Mother’s Crown del 1937. Tranquilli, del tesoro fanno parte pure gli altri due… Incredibile è l’Imperial State Crow: 2868 diamanti, 11 smeraldi, 5 rubini, uno zaffiro e 273 perle. Che dire? Nella White Tower (che nel 1097, quando fu costruita, era l’edificio più alto di Londra: misura 30 metri) invece collezione di armature e armi. Alla Torre si incontrano poi i “Beefeaters” (tra i quali da pochi anni anche una donna) nelle loro caratteristiche divise, che svolgono pure un ruolo di guide (ogni mezz’ora, in inglese, dura un’ora). Però gli abitanti più celebri della Torre sono i… corvi: la leggenda dice che quando i corvi abbandoneranno la Torre, l’impero britannico si dissolverà. Ecco perché gli attuali abitanti hanno le ali tarpate….

Appena fuori la Tower, il Tower Bridge. Il passaggio tra le due torri del ponte è aperto al pubblico e vale la pena visitarlo (www.towerbridge.org.uk): si gode di una vista spettacolare sulla città a 360 gradi, una emozionante sky-line tra grattacieli moderni (tra tutti, a destra, quello che i londinesi chiamano il “cetriolino”, “the gherkin”) e palazzi vittoriani. Ma soprattutto l’ideale è cercare di far combaciare la visita con uno dei momenti in cui il piano stradale viene sollevato per far passare le navi e le barche a vela che risalgono il Tamigi: potete consultare su Internet l’orario (www.londonbridge.org.uk/TowerBridge/English/BridgeLifts/schedule/htm) dove si trova il calendario delle aperture. Poi, per riposarsi il Pinguino si è disteso sull’erba – dall’altra parte del Tamigi rispetto alla Tower – dei giardini della Greater London Authority Headquarters, il supermunicipio della città.

Tra sacro e profano, da Saint Paul alle vie dello shopping

Ai margini della City, il Pinguino parte per una lunga scarpinata proprio dalla cattedrale di Saint Paul (metro: St Paul, linea rossa), opera di Christopher Wren, la cui cupola, alta 110 metri, è la seconda al mondo dopo quella di San Pietro a Roma: ospitò i funerali di Churchill nel 1965 e il matrimonio tra Carlo e Diana nel 1981. Da godere con calma, magari facendosi i 259 gradini che salgono alla cupola per poi scendere nella cripta, dove riposa, tra gli altri, anche Orazio Nelson. Peccato poi – sempre nella cripta – per l’immancabile shop (e vabbè) ma anche, e soprattutto, per il bar-tavola calda: davvero: tra sacro e profano… (visite lunedì-sabato: 8.30-17, ultimo ingresso alle 16; biglietto adulti 9.5 sterline, ragazzi 35 sterline; www.stpauls.co.uk).

Bene, goduta la visita alla cattedrale e vagamente infastidito per l’appendice godereccia nella cripta, il Pinguino imbocca Ludgate Hill e quindi Fleet Street e lo Strand: sono le strade degli avvocati (si incontra sulla destra la Royal Courts of Justice) e un tempo anche dei giornalisti, in quanto c’erano le sedi dei giornali più importanti.

Ed è così che si arriva nella zona di Covent Garden (metro: Covent Garden, linea blu), in quella che è la zona dei teatri (Royal Opera House compresa) e del London Transport Museum: vecchie carrozze della metro, vecchi autobus ma anche la possibilità di “guidare” un treno della tube o un autobus a due piani: i bambini si divertono, gli adulti anche (visite dalle 10 alle 18, il venerdì 11-21, biglietto adulti 10 sterline, anziani 8 sterline, studenti 6 sterline, gratis gli under 16 accompagnati da un adulto; www.ltmuseum.co.uk). Insomma, da visitare e da acquistare anche il catalogo. Ma a Covent Garden ci si abbandona passeggiando al Market (il “centro commerciale” più antico del mondo) e applaudendo gli artisti di strada che si esibiscono al suo interno: per poterlo fare (così come quelli che si esibiscono nei corridoi della metro) hanno superato un esame e infatti hanno un badge che ne garantisce l’autorizzazione pubblica. Colori, profumi e negozi anche grandi firme sono una meta irrinunciabile nel periodo dei saldi (saldi veri!).

Non stanco, il Pinguino ha fatto rotta su Piccadilly Circus (metro: Piccadilly Circus, linee blu e marrone), passando magari per Trafalgar Square. E dietro a Piccadilly Circus (davvero, nella piazza, in mezzo alla folla, sotto quella parete con le rutilanti pubblicità a colori ci si sente al centro del mondo!) l’ampia area di Soho e anche la Chinatown londinese, con le indicazioni delle strade sia in inglese che, appunto, in cinese. Dietro a Piccadilly, tra Piccadilly e Oxford Circus (metro: Oxford Circus, linee rossa, marrone e azzurra), parallela alla trafficatissima Regent Street, la celebre Carnaby Street: negozi e negozietti da frequentare, come Covent Garden, soprattutto in periodo di saldi. Oppure, la passeggiata lungo Piccadilly Street, con le piccole gallerie commerciali che si aprono ai lati. E in fondo a Piccadilly, in Old Park Lane, l’Hard Rock Caffè (metro: Hyde Park corner, linea blu): i cimeli delle stelle del rock del bar (ma si mangia anche) sono straordinari, impossibile non emozionarsi di fronte al “chiodo” di Madonna, alla Fender di Eric Clapton o alla batteria di Ringo Starr, ma attenzione: all’ora di cena è veramente difficile riuscire a trovare posto e la coda è lunga: meglio scegliere orari meno… consueti. E poi il negozietto vicino: i prezzi sono assolutamente folli, anche per pins o ricordini minimi, ma c’è la coda anche lì (apertura: ristorante fino alle 0.30 – venerdì e sabato fino all’1 -, negozio 9.30-23.30, sabato fino alle 24).

Shopping e… cultura

Da Covent Garden, attraverso un’altra delle vie cult dello shopping, Neal Street, il Pinguino ha raggiunto il British Museum (metro: Tottenham, linee rossa e nera; Holborn, linee rossa e blu; Russel Square, linea blu), il più antico museo pubblico del mondo. Beh, da vedere c’è parecchio e allora concentriamoci su un paio di particolari. Innanzitutto la stele di Rosetta (piano terra, ingresso del salone sulla sinistra) e, al secondo piano (ingresso delle scalinate sul lato opposto a quello d’entrata) una straordinaria collezione di mummie egizie. Da non trascurare le splendide sculture (i tori alati) e i rilievi assiri e, soprattutto, l’immenso frontone del Partenone: il giorno della sua visita il Pinguino ha trovato un biglietto su cui c’era scritto “Siamo stati bene qui, ma è ora di tornare a casa”. L’anima greca del Pinguino sorride… (apertura 10-17.30; www.britishmuseum.org). Ah: l’ingresso, in questo tempio della cultura, è gratuito!!! Al banco informazioni troverete la piantina del museo.

Altri musei di notevole importanza, come la Tate Britain (www.tate.org.uk), sono gratuiti. Il Pinguino s’è fatto anche una bella scorpacciata delle bellezze offerte ai suoi avidi occhietti da questa stupenda galleria affacciata sul Tamigi (Millbank London SW1P 4RG, metro: Pimlico o Vauvhall, linea azzurra, oppure Westminster, granata, arancione o verde). È dedicata all’arte britannica sia contemporanea che del passato e si possono vedere quadri di William Blake, piuttosto che di molti preraffaelliti (il Pinguino è rimasto molto triste, perché l’”Ofelia” di Millais era in tournée…). Qua e là si trovano anche opere italiane, come le “Tre Grazie” del Canova, il compagno di viaggio del Pinguino si è commosso davanti al quadro di Sargent Carnation “Lily, Lily Rose”, si è ammirato i paesaggisti e ritrattisti della stazza di Constable e Gainsborough; la parte contemporanea è stata saltata a piè pari, perché dopo sei ore di devozione, il vostro pennuto era stanco e aveva le pinne a fette. Il caffè del bar nel parco della galleria è più che accettabile, il ristorante interno offre buoni piatti della tradizione inglese, ben serviti e presentati. Una portata e del vino/acqua costa circa 30 euro a testa. Ah, il cestino del pane non rimane in tavola, ma le fette vengono “impartite” ai commensali, con parsimonia, da sollecite cameriere. Misteri inglesi…

Per completare la giornata, possibilmente con un tocco di musica barocca, il Pinguino consiglia di andare a sentire un qualsiasi concerto alla chiesa di Saint Martin in the Fields. Non più in mezzo ai campi, come alla data della sua costruzione (la prima chiesetta in questo sito risale al 1222), Saint Martin si affaccia ora su Trafalgar Square (metro: Charing Cross: nero e marrone, Leicester Square: nero e blu, Embankment: nero, marrone, verde e giallo), a fianco della National Gallery. Si tratta della chiesa dell’Ammiragliato inglese e sede del coro e dell’orchestra di fama mondiale, la Academy of St. Martin. Per avere informazioni dettagliate sui concerti in programma – regolarmente trasmessi dalla BBC – consultate www.stmartin-in-the-fields.org. Il biglietto è abbordabile (i posti migliori, nella navata centrale, si aggirano sulle 20-25 sterline), la qualità musicale eccelsa. Il Pinguino si è molto goduto un concerto di virtuosi barocchi, ma spesso ci sono in programma anche concerti jazz.

Shopping e basta!

Piano terra, cinque piani verso il cielo, piano interrato: Harrods (metro: Knightsbridge, linea blu) è un mito fin dal 1849. Impossibile non farci una visita, perché il motto di questo che è il più grande departement store – grande magazzino – inglese è Omnia Omnibus Ubique – Di Tutto Per Tutti Ovunque. La sezione maschile della redazione del Pinguino, ha stabilito che i prezzi non sono interessanti, ma ha giudicato il reparto alimentari (al centro del piano terra) assolutamente spettacolare. La parte femminile, beh, ha sviluppato tutta un’altra posizione. Arricciando il naso al piano interrato davanti al memorial di Diana e Dodi al-Fayed (il proprietario di Harrods è il padre di Dodi, anche se ancora per poco: sta vendendo a un qualche sceicco arabo) e alla statua kitchissima di ispirazione egizia con le foto di D&D e gli ultimi bicchieri in cui bevvero – si narra – Diana e Dodi, è stato il reparto accessori e cosmesi a far sbattere le alucce pinguinesche di gioia. Come nei film, il sorriso del Pinguino vanitoso, si è allargato mano a mano che all’orizzonte della scala mobile si manifestavano le meraviglie del reparto bellezza… Le creme più rinomate e costose della terra facevano occhiolino da confezioni di ogni dimensione, da quella da borsetta al formato famiglia. Nel reparto accessori, ombrelli vezzosissimi si proponevano per proteggere il manto del Pinguino dalla pioggia inglese. L’animo fanciullesco del vostro pennuto artico poi, ha vibrato di gioia quando è entrato nel reparto dedicato agli addobbi natalizi. Stelle, stelline, addobbi di ogni colori e foggia hanno accolto l’ospite polare. Aperto dopo gli sconti estivi – quindi dalla seconda metà di settembre in poi – il settore natalizio di Harrods offre rifugio a tutti i piccoli elfi natalizi che non possono aspettare fino a dicembre per acquistare i ninnoli per il loro abete. In bella mostra anche i giocattoli più tradizionalmente inglesi: orsetti, camion dei pompieri in latta, trenini elettrici di ogni dimensione. Avvistati anche regali per bimbi dai prezzi proibitivi. Bellissimi. Curioso poi, per un Pinguino di provincia, osservare da Harrods il via vai di limousine dei magnati arabi le cui mogli, velatissime, sono le principali clienti (apertura: verificare stagione per stagione; www.harrods.com). Siccome ha una superficie di 6 ettari (!), prendete la guida all’entrata per avere più dettagli su cosa e dove cercare.

Sempre su Knightsbridge, questa volta all’incrocio con Sloane Street, c’è la mecca dello shopping di lusso: Harvey Nichols. Il vostro Pinguino, sexandthecitymaniaco, ha potuto così ammirare le scarpe da donna più desiderate della terra e le camicie da uomo che tutte vorremmo vedere indossate dal nostro lui, se solo non volesse dire che è diventato gay… Al quinto piano, Harvey Nichols offre anche un reparto gastronomico très chic, con un ristorante che si rifornisce presso lo stesso reparto e propone solo cibi di stagione. Il sito è www.harveynichols.com.

Sulla Regent Street (metro: Oxford cirkus, linea blu, marrone e rossa) trovate invece lo storico grande magazzino londinese, Liberty. Se nel diciannovesimo secolo era specializzato in stoffe orientali, oggi Liberty offre anche il meglio della moda. Impressionante il reparto dedicato alle borse da signora, godibilissima la fioreria, piena di piante di ogni colore e foggia per soddisfare i sofisticati gusti inglesi in materia. La boutique per lui propone cravatte di ogni, ognissimo, colore.

Ancora shopping: se ci si trova a Londra di sabato mattina, immancabile un salto a Portobello (metro: Notting Hill Gate, linee rossa, gialla e verde, www.portobelloroad.co.uk): prima antiquariato (se siete patiti dell’argento, qui trovate dei bellissimi pezzi a prezzi competitivi), poi frutta e verdura. Ma anche soldatini, servizi di porcellana, bei cristalli, binocoli e telescopi, abbigliamento… (sabato, dalle 5.30 alle 17.30; gli altri giorni mercato generale dalle 9). Attenzione: Portobello è praticamente nella zona di Kensington, uno dei quartieri più esclusivi della città, tutto da passeggiare.

Lo ripeto: a Londra i saldi… sono saldi. E le norme sono norme: pertanto, se acquistate un oggetto difettoso e avete conservato lo scontrino, ve lo rimborsano. Non male. Pensate che a gennaio, da Harrods, la media giornaliera dei clienti passa da 30 mila a 300 mila.

I grandi parchi

Green Park, a nord di Buckingham Palace (metro: Green Park, linee azzurra, blu e grigia), e ti puoi sedere sulle sdraio a noleggio a goderti il sole, quando c’è. E poi, appena oltre, l’Hyde Park (metro: Hyde Park corner, linea blu). Da passeggiare, cercando gli scoiattoli (ma capita che siano anche loro a cercarti, soprattutto se si ha in mano qualcosa da mangiare…), osservando squadre sportive che fanno allenamento nel verde, mangiando in uno dei due self-service sulle rive del laghetto, The Serpentine, accanto a uno dei quali, quello sul lato lungo, versante sud, c’è anche lo spazio recintato per fare il bagno in estate e, pochi passi più in là, la grande fontana del Diana Memorial. Niente di tale, ma non ci si può non fermare e d’estate in molti ci infilano i piedi per rinfrescarsi. A proposito di Diana: continuando nel verde, Hyde Park si trasforma in Kensington Gardens per arrivare a Kensington Palace (metro: High street Kensington, linee gialla e verde). Soltanto da un poco sulle cancellate non vive più il mito di Lady D, nonostante sia morta ormai nel 1997: fino a pochi anni fa faceva un certo effetto vedere quanti fiori e quanti disegni venivano ancora lasciati in sua memoria (si può immaginare con quale gioia della famiglia reale….). Del resto, lei in quel palazzo visse. E il palazzo è visitabile ma all’interno è stata allestita una bizzarra “mostra” di difficile definizione: chissà dove è invece finita la (mini) raccolta di abiti della stessa Diana visibile solo un paio di anni fa! Inoltre vengono allestite esposizioni a tema (apertura dalle 10 alle 18, ultimo ingresso alle 17, biglietto adulti 12.30 sterline, ragazzi 6.15; www.hrp.org.uk). Tornando a Hyde Park, invece, il Pinguino consiglia una puntatina allo Speaker’s Corner, lato nord orientale del parco di fronte al Marble Arch (metro: Marble Arch, linea rossa). È un luogo tradizionale di discorsi pubblici e dibattiti, specialmente la domenica mattina, che ha preso il posto di un luogo precedente, più all’interno del parco, noto come Reformer’s Tree. Ha ospitato discorsi di persone famose come Karl Marx, Lenin, George Orwell e William Morris, e talvolta viene usato dai candidati dei principali partiti politici inglesi per le loro campagne elettorali. Notevole esempio del concetto di libertà di opinione, qualsiasi persona può presentarsi senza essere annunciata e parlare su praticamente qualsiasi argomento desideri (eccetto criticare la regina visto che Hyde Park è di proprietà della corona…), anche se è probabile che verrà provocata dai frequentatori abituali con opinioni opposte.

Tutto sui parchi londinesi su www.royalparks.org.uk.

“Osservare” Greenwich

Arrivarci è un piccolo viaggio, ma Greenwich (Doklands light railway dalla stazione metro Bank) merita almeno una mezza giornata. Primo consiglio: scendere alla stazione Island Gardens e passare sotto il Tamigi attraverso il tunnel, lungo 370 metri, inaugurato nel 1902 (evitarlo però di notte: dicono che non sia il caso…). Si sbuca quindi a Greenwich dove si è accolti dal… cantiere di restauro del Cutty Sark, distrutto da un furioso incendio nel 2007. E’ – era – l’ultima imbarcazione per il trasporto del tè (dalla Cina) al mondo, anche se divenne famoso per il commercio della lana: ci mise appena 72 giorni per far ritorno dall’Australia! Aspettando di poter rivedere lo storico veliero del 1869 ci si può dedicare al National Maritime Museum che testimonia lo straordinario rapporto tra gli inglesi e il mare e tra Londra (che pure sul mare non è) e il mare (ingresso gratuito, adattissimo ai ragazzi, www.nmm.ac.uk). Tra le altre cose, la Nelson Gallery, alcuni oggetti appartenuti a Cook, uniformi navali, una sezione dedicata alle traversate oceaniche, alcuni oggetti provenienti dal Titanic e, al terzo livello, delle gallerie interattive particolarmente adatte ai bambini. Poi, salendo verso l’osservatorio, sosta all’Old Royal Naval College (ingresso gratuito), maestoso complesso barocco con la sua celeberrima Painted Hall: l’affresco allegorico raffigura i regnanti inglesi che danno libertà e pace all’Europa. Concepita come sala da pranzo dei marinai, nel 1806 fu usata come camera ardente dell’ammiraglio Orazio Nelson.

E poi, appunto, il Royal Observatory (ingresso gratuito, www.rog.nmm.ac.uk): si segue un percorso guidato per arrivare, finalmente, al piccolo giardino nel quale è tracciata la linea che segna il meridiano “0”, che si presenta come una sorta di rotaia di rame: è impossibile non farsi la fotografia con le gambe a cavallo della linea stessa, un piede nell’emisfero est e uno nell’emisfero ovest. Una macchinetta stampa poi il “certificato” che registra l’ora esatta della visita (se il Pinguino ricorda bene, costa una sterlina: tenersi le monetine…). Curioso poi l’orologio con le 24 ore sul muro esterno. Volete sapere perché il meridiano (cioé la linea che corre da nord a su, usata per calcolare la longitudine e i fusi orari) di Greenwich è così famoso? Nel 1852 la Gran Bretagna adotta l’ora di Londra, cioè di Greenwich. Nel 1883 anche gli Stati Uniti la adottano e nel 1894 si stabilisce a livello internazionale che Greenwich fosse il primo meridiano del mondo, cioè longitudine 0. Da allora, tutto il mondo si “regola” in base a Greenwich. A Greenwich, sobborgo che offre l’impressione di un vero paese, è possibile poi pranzare prima di rituffarsi in città. Per arrivarci, l’altra alternativa è via Tamigi (www.citycruises.com), decisamente più scenografica ma anche più costosa.

La Londra di Jack…

La Londra di Jack the Ripper, Jack lo Squartatore? Beh, si sono inventati un tour del terrore, appunto il “Jack the ripper and Thames terror cruise” (lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica alle 17.40, costo 22 sterline per i maggiori di 16 anni, sconsigliato ai minori di 14 anni, www.premiumtours.co.uk). Il Pinguino non ha fatto in tempo a sperimentarlo, ma lo segnala ai più curiosi. Altrimenti, se siete camminatori e appassionati di Jack lo Squartatore, ma anche di fantasmi, Harry Potter o passeggiate per pub (e molto altro ancora), provate a ciccare anche sul gettonatissimo www.walks.com.

…e la Londra di William

Ma Londra è anche la città dei teatri: se si è appassionati, è il caso prima di partire di consultare www.officiallondontheatre.co.uk per vedere cosa c’è da… vedere, non dimenticando che in Leicester Square (metro: Leicester Square linee blu e nera; Piccadilly Circus, linee blu e marrone) c’è il botteghino ufficiale per i biglietti low cost dell’ultimo minuto. A proposito di teatri: merita una visita anche lo Shakespeare Globe Theatre (metro: Cannon Street, linee gialla e verde), con un interessante museo dedicato alla Londra dell’epoca e visita guidata, ogni mezz’ora, al teatro vero e proprio (una ricostruzione, ma fedele: caratteristica l’apertura del tetto al centro) nel quale in estate viene allestita una vera e propria stagione (www.shakespeares-globe.org).

Londra sportiva: calcio, rugby e tennis

E’ una moda che si sta diffondendo sempre più in giro per il mondo, una moda divertente e originale, che sicuramente conquista i più giovani: visitare i grandi stadi. A Londra, da questo punto di vista, non c’è che l’imbarazzo della scelta, anche perché poi i grandi club o le federazioni sportive nelle loro “case” hanno allestito anche interessanti musei oltre che redditizi negozi. Qualche esempio? Per il calcio l’appuntamento può essere lo stadio del Chelsea (per orari e prenotazioni dei tour guidati verificare sul sito internet www.chelseafc.com/tours, costo adulti 15 sterline, ragazzi 9 sterline), una delle squadre cittadine di punta: le altre sono l’Arsenal – anche il suo stadio è visitabile (adulti 12 sterline), vedere sito www.arsenal.com -, il Tottenham (www.spurs.co.uk), il West Ham (www.whufc.com), il Fulham (www.fullhamfc.co.uk) e il Queens Park Rangers, i QPR, il cui stadio è quello che si vede atterrando a Heathrow dai finestrini di destra (www.qpr.co.uk).

Per gli appassionati di rugby l’appuntamento con Twickenham è assolutamente imperdibile, anche se arrivare in questo sobborgo a sud-ovest di Londra è un vero e proprio viaggio (dalla stazione metro Richmond, capolinea linea verde, prendere il treno per Twickenham e quindi percorrere poche centinaia di metri a piedi, oppure due autobus: chiedere sul posto: il Pinguino ci ha messo quasi due ore partendo dalla stazione metro di Cannon Street!): anche in questo caso si passa dalle tribune agli spogliatoi della nazionale inglese per calcare poi il terreno di gioco e chiudere il tour tra museo e shop (il tour va prenotato in anticipo attraverso il sito internet www.rfu.com/microsites/museum, costo adulti 10 sterline, ragazzi 7 sterline).

E il tennis: anche Wimbledon (metro: Southfields, linea verde) si è attrezzata per tour guidati con tanto di museo (straordinario osservare l’evoluzione delle dimensioni delle racchette…), shop e giro tra i campi, in un’esplosione di fiorellini viola nel verde dell’erba: e viola e verde sono i colori del club. Anche in questo caso verificare sul sito internet www.wimbledon.org/museum (costo adulti 14.5 sterline, ragazzi 11 sterline). Attenzione, perché durante il mitico torneo (ultima settimana di giugno-prima di luglio), non è sempre aperto. E comunque, solo chi ha il biglietto, può poi accedere al museo. Oltre a calcio, rugby e tennis, Londra è anche la capitale mondiale del cricket (www.cricinfo.com, www.surreycricket.com, www.lords.org.uk), e non è raro nei parchi vedere appassionati che si sfidano con queste grosse palle e le mazze piatte in questo gioco complicatissimo, lontano parente del baseball. E nel 2012 Londra ospiterà le Olimpiadi!

Trasporti

Quando si arriva in aereo, gli scali nei quali più facilmente si sbarca provenendo dall’Italia sono Heathrow (sigla internazionale LHR), considerato l’aeroporto più trafficato a mondo: il collegamento con il centro è assicurato dalla metropolitana (linea blu: 40’ e si arriva in centro), e, volando low cost (ad esempio con Ryan Air, come ha fatto il Pinguino partendo da Treviso) Stansted (STN), nell’Essex, a nord est della città, dove si arriva con il treno Stansted Express (www.stanstedexpress.com, andata e ritorno 24 sterline un adulto, 12 i ragazzi): consigliabile fare i biglietti via internet prima di partire, e con Ryan Air (www.stanstedexpress.com/ryanair/Tickets.asp?SID={57147C10-CF81-471A-977C-7A9F4695D139}) avete degli sconti se prenotate sul loro sito (due adulti, qui, per andata e ritorno 43£, 54 euro), poi i biglietti si ritirano alle macchinette automatiche in stazione: il treno parte ogni quarto d’ora e ci mette 40’ per arrivare alla stazione di Liverpool Street dove ci si può poi immergere nella metropolitana (linee rossa, gialla, rosa e granata).

Appunto, la metropolitana (www.tfl.gov.uk): 273 stazioni su 12 linee (attenzione però al fatto che alcune hanno delle diramazioni per cui verificare sempre la stazione di destinazione e il percorso su tabelloni e indicazioni sul fronte del treno), i treni corrono dalle 5.30 a mezzanotte circa. I biglietti: il costo dipende dalle zone attraversate (ce ne sono sei concentriche, diciamo che il centro è tutto in zona 1 e gran parte delle mete non va oltre la zona 2). Si sta imponendo sempre più anche tra i turisti la Oyster Card (usatissima dai londinesi), è una carta plastificata – tipo Bancomat – prepagata e ricaricabile. Si devono versare 2 sterline di deposito ma vale per sempre (dopo due anni di non utilizzo deve essere riattivata): si utilizza appoggiandola ai cerchi gialli ai cancelletti di entrata quando si entra e si esce. Nella maggior parte delle stazioni metropolitane, quando passerete la tessera sul lettore giallo, automaticamente vi verrà visualizzato il costo del vostro viaggio e il credito residuo della tessera. Ah, non è nominativa, eventualmente la potete prestare anche ad amici e parenti. L’unica scocciatura è che è disponibile solo per gli adulti. Tra l’altro, presentandola, avrete uno sconto del 33% sulla maggior parte dei traghetti che navigano il Tamigi. Per tutte le info, www.visitbritaindirect.com/it-it/detail.aspx?ProductCode=TV105, www.visitbritaindirect.com/it-it/download/Visitor%20Oyster%20Card%20FAQs_Italian.pdf.

Altrimenti, c’è la classica Travelcard cartacea (www.uklondra.com/londra.travelcard.htm, www.visitbritaindirect.com/it-it/detail.aspx?ProductCode=T102), per adulti e questa sì, anche per bimbi. E’ un abbonamento giornaliero, per 3 o 7 giorni. Acquistare una Oyster o una Travelcard è assolutamente conveniente rispetto ai biglietti ordinari: pensate che con queste formule i viaggi in metro in zona 1 costano 1,5 £ invece che 4, le singole corse sull’autobus 90 p invece che 2£. Ricordatevi che i bambini sotto gli 11 anni possono viaggiare gratis, se accompagnati da un adulto in possesso di un biglietto o abbonamento valido, dopo le 9.30 dal lunedì al venerdì e tutto il giorno nei fine settimana e durante le festività. I bimbi tra gli 11 e i 15 anni, invece, devono comprare la Travelcard per bambini.

Si è detto degli autobus: le paline delle fermate espongono i numeri delle linee (quelle notturne, dalle 23 alle 6, sono caratterizzate da una N) e spesso c’è poi una mappa con le linee. Fascinoso viaggiare sui bus a due piani, diffusi sia in centro che nella periferia più lontana, anche se ormai sono tutti del nuovo modello con tanto di altoparlante che annuncia le fermate (servizio utilissimo per i turisti): quelli panciuti del passato si vedono comunque ancora in giro perché sono operativi su due tragitti (linea 9 Royal Albert Hall-Aldwych e linea 15 Trafalgar square-Tower Hill). Così come gli autobus a due piani anche i 20 mila taxi – i black cab - sono uno dei simboli di Londra anche se le auto – tutte dello stesso modello base, con più o meno modernizzazioni – non sono più completamente nere come nel passato: sono infatti decorate con i colori delle pubblicità. Per fermarli basta alzare il braccio: di notte quelli liberi sono riconoscibili perché hanno la scritta “taxi” sul tettuccio illuminato. Sin dal 1851 i taxisti, per ottenere la licenza, devono superare un difficile esame nel quale dimostrare di sapere dove si trova ognuna delle 25 mila vie della città e il percorso più breve per raggiungerla. Per raggiungere poi i centri della periferia spesso sono necessari i treni della cosiddetta ferrovia leggera. E’ il caso della linea per Greenwich (Docklands light railway) con modernissimi treni senza guidatore che attraversano la zona dei vecchi (e ristrutturati in super centri direzionali) docks: anche in questo caso si viaggia con i biglietti urbani.

Mangiare (si fa per dire)

Londra, si sa, è cara. Anzi, carissima. E allora diciamolo chiaramente: il Pinguino un pasto al giorno lo faceva mangiando i peraltro ottimi e curiosi megasandwich e le vaschette di macedonia di ananas e altra frutta comprati al supermercato (catena Tesco).

I Pub Andare a Londra e non entrare in un pub è come non esserci andati per niente. I pub vi possono fornire un pasto quotidiano senza svuotarvi completamente le tasche, oltre che un veritiero scorcio sulla vita inglese, specie verso le nove di sera. Prima o dopo, la giornata di un lavoratore, qui termina al banco di un pub. Da tenere assolutamente a mente che nella maggior parte di questi i pasti servono al massimo fino alle otto (e mezza, a volte). Il Pinguino consiglia di cercare i locali più vecchi e tradizionali della città (tipo, che ne so, i “Frati neri”, Black Friars – metro Blackfriars, linee gialla e verde – che vanta gli interni arts and crafts più ornati della città e arredi originali risalenti al 1905) magari consultando il programma Ale Trail (www.londonaletrail.co.uk) che propone anche con un simpatico volantino-mappa con 46 locali storici suddivisi in sei aree del centro (più una definita “fuori dal centro”).

Un’altra buona meta, verificata dal Pinguino, è quella del George (metro: London Bridge, linea nera). Sembra che questo pub, che ha conservato grazie a un raffinato lavoro di restauro la sua struttura originale fino ad oggi, sia stato costruito già nel lontano 1542. Il Pinguino ha avuto una fortuna sfacciata e nella sua notte brava a Londra (era un venerdì), il George l’ha accolto con le note di un nutrito gruppo di suonatori di strumenti tradizionali inglesi. Avevano tutta l’aria di aver eletto il George a loro ritrovo abituale. Difficile comunque, anche in questo genere di locali, stare sotto le 18/20 sterline per mangiare e bersi una birra (attenzione: i bambini non possono entrare o comunque possono mangiare – se ci sono – solo in aree diverse da quella dove c’è il bancone); attorno alle 10 sterline anche la semplice fish and chips senza nemmeno una birra vicino.

Qui sotto inserisco una breve lista di pub tra i più “quotati”:

-The Bleeding Heart Tavern, 19 Greville Street (metro: Farringdon)

-Cittie of Yorke, 22 High Holborn (metro: Holborn)

-The Eagle, 159 Farringdon Road (metro: Angel, Farringdon)

-The Grapes, 76 Narrow Street (DLR Limehouse, West Ferry)

-The Peasant, 240 Saint John Street (metro: Angel, Farringdon)

-Swag and Tails, 10-11 Fairholt Street (metro: Knightsbridge),

www.swagandtails.com

-Ye Olde Cheshire Cheese, 145 Fleet Street, Wine Office Court (metro: Blackfriars, Aldwych, Chancery Lane).

Dormire

Fino a questo momento, la miglior scelta per il Pinguino è stata il Mentone hotel, in Cartwright Gardens, al numero 54-55, www.mentonehotel.com: buon rapporto qualità/prezzo (è un tre stelle), ottima posizione, vicino alla stazione metro  Russel square (siamo sulla linea blu) a due fermate da Covent Garden e vicinissima anche alla stazione di King’s Cross (quella di Harry Potter…).  In zona King’s cross il Pinguino ha dormito anche allo Swinton Hotel, Swinton street 18-24 (www.swintonhotel.com): ottima posizione, prezzo ragionevolissimo, ma un po’ trasandatino (una costante in Inghilterra…). Il Pinguino ha poi avuto occasione di dormire all’Elizabeth House Hotel (Warwick Way 118-120; metro: Victoria linee gialla, verde e azzurra; giudizio: posizione centrale, a 10 minuti dalla stazione della metro, zona tranquillissima, pulizia e comfort buono i lati positivi, colazione a pane, burro e marmellata – dimenticatevi il caffè – , stanza piccola se si intende passare una vacanza di più e più giorni e un pochino vecchiotta quelli negativi. Staff comunque gentilissimi, ci hanno procurato persino l’adattatore per cellulare e macchina fotografica. Comunque, ci ritornerei), al Royal Eagle (26-30 Craven road W2 3WB London; metro: Paddington linea rosa; giudizio positivo: vicino a Hyde Park, pulizia e interni nuovi, colazione abbondante, cortesia. Unico lato negativo: i prezzi fluttuano, anche di molto, durante l’anno) e all’Euro Lodge Clapham (Clapham Common South Side 80-81; metro Clapham south linea nera; giudizio: lontananza dal centro, pulizia scarsa – ma siamo in Inghilterra… – e rumorosità della via i lati negativi, vicinanza alla stazione metro e prezzo straeconomico i lati positivi) trovati attraverso segnalazioni di amici, www.london30.com e www.booking.com. Diciamo che la zona Victoria è comunque ricca di pensioni a prezzi non altissimi e in posizione più che buona.

Attrazioni

Il Pinguino c’è salito sopra e il London Eye è un’ottima occasione per vedere Londra dall’alto, ammirare una meraviglia della meccanica e dell’ingegneria moderna e ritornare un po’ bambini. La grande ruota panoramica sul Tamigi (metro: Waterloo linee nera, marrone e grigia; Westminster linee gialla, verde e grigia) è all’altezza del Parlamento, è la più alta ruota panoramica del mondo (135 metri) ed è stata costruita nel 2000 per celebrare il nuovo millennio. Sono 32 gli “ovetti” di vetro e acciaio – grandi quasi quanto un salotto italiano medio – capaci di ospitare fino a 25 persone l’uno, il giro completo dura mezz’ora (apertura 10-20, 10-21.30 luglio e agosto, 10-21 giugno e settembre, biglietti standard adulti 15.50 sterline, ragazzi 5-15 anni 7.75 sterline, 10% di sconto prenotando su Internet; www.london.eye.com).

Theatreland!

Londra è il meglio di tutto. Anzi, il West End, il distretto delle arti, è l’ombelico del mondo. Potete scegliere.. quello che volete. Per orientarsi, sfogliate le pagine di Time Out (c’è anche il sito, www.timeout.com/london), un’ottima guida sugli eventi della capitale. Per prenotare i biglietti dei più importanti spettacoli teatrali e musicali, vi consiglio due siti: www.ticketmaster.co.uk e www.keithprowse.com. Dovete sapere che alcuni teatri tengono da parte alcuni biglietti da vendere il giorno stesso dello spettacolo. In questa maniera risparmiate anche il 50%, anche se non è detto che troviate quello che vi interessa. Ad ogni modo, provate, andate a vedere qualcosa perché vi rimarrà nel cuore. Per acquistare questi biglietti last-minute andate al chiosco Tickets in Leicester Square (lato sud del giardino, nell’edificio della torre dell’orologio, aperto da lunedì a sabato dalle 10 alle19 e domenica dalle 12 alle 15, o al punto Tickets al Brent Cross shopping Centre (10-19 da lunedì al sabato, la domenica dalle 12 alle 18). Attenzione, perché al Brent Cross non accettano contanti. E attenzione ai rivenditori non ufficiali presenti in zona. Questo è il sito: www.officiallondontheatre.co.uk/tkts

Il Pinguino, appassionato di musical, si è regalato una serata al Theatre Royal Drury Lane, una bomboniera del 1812 che mette in scena soprattutto musical. I siti, sui musical londinesi, sono tanti: ve ne segnalo 4 (www.londonmusicaltickets.com, www.londonwestendtheatretickets.com, www.officialtheatretickets.co.uk, www.londonwestendboxoffice.com). Ho prenotato via Internet due biglietti, spendendo 108 sterline per due superposti centralissimi al grand circle (fate conto la galleria). Eravamo vicini al palco, comodi, comodi, io con il binocolo ma con 50 centesimi avrei potuto noleggiare il binocolo messo a disposizione dal teatro. E, prima dello spettacolo, avrei potuto ordinare al cameriere del piano una bibita o un calice di vino che poi mi avrebbe atteso all’intervallo, bell’e pronto, su un tavolo con il bigliettino con il mio nome. Quei posti erano i secondi più costosi, ma ce la siamo goduta alla grande. Tenete conto che questo gioiellino riesce a contenere 2196 persone, ma credo davvero che, per come è fatto, ogni posto abbia una buona visuale. Come ci si veste? Beh, non era la prima all’Opera, per cui sportivi va benissimo. I biglietti li ho trovati alla biglietteria, ho solo dovuto presentare la ricevuta speditami in posta elettronica, unica avvertenza: arrivare almeno 15 minuti prima dell’inizio. Dimenticavo: cosa abbiamo visto? Il Signore degli anelli (www.lotr.com). Il musical, tra i più costosi in assoluto, è – e lo ha detto anche chi di musical non è proprio un grande appassionato – memorabile. Se siete appassionati di Tolkien, dovete venire a Londra (ma non adesso, stanno preparando per dicembre una tournée in Germania, a Colonia, e poi, nel 2010, sarà in giro per il mondo). Ad ogni modo, non lasciatevelo sfuggire. In Italia sarebbe impossibile vederlo: primo, per i costi. Secondo, per le misure del palcoscenico, improponibili per i nostri “piccoli” teatri. E tanto per darvi un’idea, a Londra attualmente sono in cartellone qualcosa come una sessantina di musical: Mamma mia!, Chicago, Il fantasma dell’opera, Billy Elliot, Grease, Dirty dancing, I miserabili, Hairspray, Zorro, Il Re leone, Mary Poppins, Sister Act, Edith Piaf e tanti, tanti altri. E il Pinguino non si è lasciato sfuggire anche l’occasione proprio per andarsi a vedere (un paio di volte) Mamma Mia! e pure lo straordinario Fantasma dell’opera.

Agevolazioni

Fatevi due calcoli per verificarne l’effettiva convenienza (dovete essere dei buoni consumatori di musei…), ma un’idea – che il Pinguino ha utilizzato risparmiando così un po’ di quattrini – è quella della London Pass: una volta acquistata, si entra gratis in una cinquantina di musei e punti d’attrazione convenzionati, evita di fare le code e comprende (volendo) il biglietto per i mezzi di trasporto pubblici in tutte e sei le zone in cui è divisa la città più i treni della ferrovia leggera (attenzione però: la mattina la validità inizia alle 9.30): acquistata in Internet (www.londonpass.com), la carta costa per un giorno adulti 36 sterline (22 i ragazzi; 41 e 24 nella formula con la Travelcard); 2 giorni adulti 46 sterline (33 i ragazzi; 59 e 37 con la Travelcard); 3 giorni adulti 57 sterline (39 i ragazzi; 76 e 45 con la Travelcard) e 6 giorni adulti 79 sterline (55 i ragazzi; 117 e 75 travel). La carta si ritira nell’ufficio in Regent Street 1, tra Piccadilly Circus e Trafalgar Square (metro: Piccadilly Circus, linee blu e marrone).

Da non perdere

Passeggiate sul Millennium Bridge o sul Westminster Bridge, magari al tramonto.

Curiosate nei mercatini di strada come Portobello Road (www.portobelloroad.co.uk, antiquariato, abiti vintage, oggetti d’arte, frutta, verdura, carne. Arrivate presto, se volete fare affari) o Petticoat Lane (www.petticoatlanerentals.co.uk/index.html, abiti a prezzi convenienti, tessuti, giacche di pelle). Se non ne avete abbastanza, questo è un sito con tutti i “markets” di Londra www.streetsensation.co.uk/markets.htm.

Sognate da Harrods: anche se non avete intenzione di comprare nulla, vale la pena sbirciare.

Fate acquisti a Covent Garden, se cercate oggetti un po’ insoliti (negozi specializzati e originali). Magari durante i saldi, se cercate l’abbigliamento o le scarpe.

Salite sul London Eye, la vista è impareggiabile.

Organizzate un picnic nei tanti parchi di Londra.

Assistete al cambio della guardia.

Navigate il Tamigi con il traghetto (www.citycruises.com/maps.htm, www.crownriver.com, www.thamesclippers.com)

Bevete una pinta di birra in un pub.

Lasciate il centro e godetevi una bella gita a Greenwich, o a Windsor (www.royal.gov.uk)

Bevete il tè del pomeriggio da Fortnum and Mason (www.fortnumandmason.co.uk) o al Ritz (www.theritzlondon.com, ma costa, costa, costa…). Oppure, compratelo direttamente alla Twining (www.twinings.com), con tanto di piccolo museo.

Regalatevi un musical, un concerto, un balletto: qui tutto è al top.

Tenete d’occhio le tante manifestazioni, eventi, che hanno luogo durante l’anno. Ve ne cito solo alcuni: il primo gennaio, c’è la Parata del nuovo anno (www.londonparade.co.uk): diecimila ballerini, musicisti e carri allegorici da Parliament Square, a mezzogiorno, sfilano lungo Trafalgar Square e Piccadilly. A fine gennaio, inizio febbraio, intorno a Gerrard Street, Chinatown festeggia il suo, di Capodanno (www.chinatown-online-co.uk). A marzo, o aprile, c’è la storica regata di canottaggio (www.theboatrace.org) sul Tamigi tra le due università rivali, Oxford e Cambridge. Il secondo sabato di giugno, per il compleanno della regina, ecco Trooping the colour, la cerimonia militare – con la parata delle guardie a cavallo – per eccellenza. Poi c’è Wimbledon, e la domenica e il primo lunedì di agosto il Carnevale di Notting Hill (www.thecarnival.tv): più di un milione di persone, il più grande Carnevale di strada, stile Rio. A novembre, riapre il Parlamento dopo la pausa estiva, e la regina arriva su una carrozza di gala accompagnata dalla cavalleria (www.parliament.uk). Ancora più sfarzoso è, il secondo sabato di novembre, il Lord Mayor’s Show: il giuramento del sindaco della City (www.lordmayorsshow.org) è accompagnato da 140 carrozze. La serata si conclude con i fuochi di artificio. Infine, da fine novembre si accendono le lucine di Natale: merita immergersi nell’atmosfera natalizia di Trafalgar Square, Oxford Street, Regent Street, Bond Street e Covent Garden.

Italiani a Londra

Il Pinguino pensa che sia possibilissimo che a qualcuno, dopo diverse visite a Londra, venga voglia di approfondire lo stile di vita della capitale inglese, magari da un punto di vista più vicino a noi, un punto di vista più diciamo… italiano.
Beh, questa possibilità la offre il sito www.italianialondra.com. E’ il portale della comunità dei giovani lavoratori italiani a Londra, pienissimo di post dai titoli più disparati ed interessanti tipo: I knit London – sulla nuova moda londinese di socializzare sferruzzando; Anche i bambini piccoli a Londra viaggiano in Ferrari – sull’incredibile fatto che nelle Ferrari, gli inglesi ci mettano anche il seggiolino per i bimbi cosa che un italiano non farebbe mai; fino alla divertentissima Guida sociofonetica alla metropolitana di Londra, ovvero tutta la fenomenologia della metropolitana londinese. Le altre pagine in cui si svolge questo utilissimo portale possono offrire al visitatore italiano le seguenti informazioni: gli avvenimenti italici a Londra (tipo i concerti di band italiane), appartamenti, case e stanze, lavoro e la possibilità di sintonizzarsi con la trasmissione italiano/inglese The Italian Job, che va in onda ogni martedì alle 14.00 (ovvero 2PM, come si dice lì, nella perfida Albione), sulla stazione Life FM 103.6. A condurla Gabriella Incalza Kaplanova, una sorridente signorina italo-ceca, che settimanalmente propina musica, cultura e news italiane agli inglesi, oltre che interviste con moltissimi musicisti italiani.
Avanza tempo?

Perché non assistere a un’asta? Londra è, infatti, il regno di Christie’s (www.christies.com) e Sotheby’s (www.sothebys.com): generalmente, il più delle volte le aste sono pubbliche e gratuite. Altrimenti, potete prenotare un biglietto là dove lo richiedono.

Charing Cross Road è il paradiso degli amanti dei libri. Foyles (www.foyles.co.uk) ha oltre un milione e mezzo di titoli, Poi c’è Blackwell’s (www.blackwell.co.uk), e su Piccadilly ci sono altri due nomi importanti: Hatchards (www.hatchards.co.uk) e Waterstone’s (www.waterstones.co.uk).

Se poi avete da accontentare un nipotino o il vostro cucciolo, segnatevi questi indirizzi: Benjamin Pollock’s Toy Shop (www.pollocks-coventgarden.co.uk) vende burattini ,bambole, modellini e i giocattoli più originali tutti fatti a mano. Cinque piani pieni di giochi (dicono sia il più bel negozio di giocattoli al mondo) è Hamley’s (www.hamleys.co.uk). Ultimo indirizzo, Childrens Book Centre (www.childrensbookcentre.co.uk), oltre 15mila titoli per i più piccoli.

Ma come si fa a essere londinesi senza bombetta e ombrello? Allora, l’ombrello, rigorosamente a mano, lo potete trovare in questo vecchio negozio che realizza ombrelli dal 1830: è James Smith & Sons (www.james-smith.co.uk). Realizza anche bastoni, ombrellini parasole e bastoni da passeggio.

Appassionati della musica, ogni disco conosciuto è al Virgin Megastore (www.virginmega.co.uk).

Per lo sport, buttate l’occhio da Lillywhite’s, si trova al 24-26 di Regent Street, vicino a Piccadilly Circus.

(Il Pinguino è stato a Londra l’ultima volta nel luglio 2010 utilizzando le seguenti guide: Londra – Le Guide Mondadori (euro 26), Londra – The Rough Guide, euro 22.50).

di Donatella Tretjak, Elisabetta Tomsic e Guido Barella

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