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Nicosia: a Cipro l’ultima capitale divisa in due da un confine

Nicosia: a Cipro l’ultima capitale divisa in due da un confine

Cipro è divisa in due di fatto dal 1974, ufficialmente dal 1983. A sud, la Cipro “greca”, di religione ortodossa, entrata nel 2004 nell’Unione Europea e un anno più tardi convertitasi anche all’euro. A nord, occupando poco più di un terzo della superficie dell’isola, la Cipro “turca”, anzi la Repubblica turca di Cipro nord (questo il nome dello stato autoproclamatosi indipendente il 15 novembre 1983) di...

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In viaggio sui binari della leggenda

In viaggio sui binari della leggenda

(articolo di Guido Barella pubblicato da Il Piccolo il 10 luglio 2006, a una settimana dai festeggiamenti per il centenario della Ferrovia Transalpina)   La vecchia signora si arrampica sbuffando incuneandosi tra il verde dei boschi da una parte e il verde dell’Isonzo dall’altra. Corre, corre e il fumo si alza ad ampie volute. La vecchia signora si chiama «25-026», è nata a Vienna nel 1920. Adesso vive a Lubiana ma viene a passare...

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Jeri, 15 dicembre 1956

Jeri, 15 dicembre 1956

Jeri era lì. Infagottato nella sua divisa da graniciaro, sempre troppo grande o troppo piccola, comunque di una taglia sbagliata, con la bustina con la stella rossa in testa, era di turno alla torre di guardia di Vrtojba. Par di vederlo, con il kalashnikov appoggiato di traverso sulla schiena mentre, per ingannare il tempo, con una matita lascia il suo ricordo su un mattone della garitta. «Jeri», appunto, scrive in caratteri cirillici. E...

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Quando i graniciari ordinavano “Stoj”

Quando i graniciari ordinavano “Stoj”

(articolo di Guido Barella pubblicato su Il Piccolo il 20 settembre 2003)   Se lo ricorda bene, quel giorno, Bruno Tomasi. Se lo ricorda bene quel giovane in ginocchio in mezzo alla piazza della Transalpina a implorare pietà, a pregare, a chiedere di far passare di qua, in Italia, i propri parenti. Davanti a lui il graniciaro freddo, impassibile. No, non ebbe pietà, il graniciaro. E gli sparò. E lo uccise. Era il 29 giugno...

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In territorio nemico

In territorio nemico

Un blitz. Un’azione di guerra in territorio nemico. Accade nei primissimi anni Settanta. La casermetta sul Sabotino, avanguardia italiana (anzi, occidentale) incuneata in territorio jugoslavo (anzi, comunista), è lì, circondata, a pochi metri (qualche decina al massimo), dal filo spinato, la “concertina”. Attorno, la vegetazione è brulla. Qualche cespuglio qua e là. A monte della casermetta italiana, in territorio...

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Spumante e slivovitz con le stellette

Spumante e slivovitz con le stellette

Una bottiglia di spumante e un panettone. Apoggiati là, su un masso. Non occorrevano biglietti nè spiegazioni, anche perché poi in che lingua si sarebbero potuti scrivere? Il giorno dopo, sicuro, non c’erano più. E al loro posto compariva una bottiglia di slivovitz. Eccoli qua i Natali sul Sabotino. Eccoli qua i Natali di guardia su questo cuneo d’Italia che s’arrampica verso la vetta, conficcato dentro il territorio jugoslavo. A...

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Monte Sabotino, dove il passato non se ne va

Monte Sabotino, dove il passato non se ne va

(articolo di Guido Barella pubblicato da Il Piccolo il 28 aprile 2004 nell’inserto dedicato all’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea) Due casette bianche, strette e lunghe. Fuori, i tavoli di legno con le panche. In fondo, un campetto da basket. Monte Sabotino, quota 563. «Okrepcevalnica», c’è scritto sulla tabella appesa sopra una finestra. «Posto di ristoro». Sulla porta la pubblicità di una birra e...

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Nova Gorica, una città slovena ma anche una città goriziana

Nova Gorica, una città slovena ma anche una città goriziana

(articolo di Guido Barella pubblicato da Il Piccolo il 7 settembre 2009 in occasione dei sessant’anni di Nova Gorica) Sessant’anni. Sessant’anni vissuti incarnando nelle proprie vie, nelle proprie piazze, nei propri palazzi la storia della Jugoslavia prima e della Slovenia poi. Nova Gorica compie sessant’anni. Il ricevimento del sindaco Brulc al Teatro venerdì sera e la scopertura di lapidi ai ruški bloki (i caseggiati...

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Gli americani scoprono il confine che non c’è più

Gli americani scoprono il confine che non c’è più

(articolo di Guido Barella  pubblicato su Il Piccolo il 18 settembre 2010)   Un viaggio che cancella una certezza consolidata, quella, molto americana e altrettanto poco europea, di considerare i confini «come linee immutabili che dividono luoghi dalle singole identità precise». Carl Hoffman, facendosi accompagnare dalle immagini scattate dal fotografo Aaron Huey, ha raccontato la sua esperienza di viaggiatore nelle nostre terre sul...

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I segni del confine

I segni del confine

(articolo di Gian Matteo Apuzzo e Guido Barella uscito il 6 ottobre 2008 sul sito Osservatorio dei Balcani)   I confini sono fatti di segni, vivono di segni, ancora più evidenti e pieni di significato quando entrano nelle forme urbane di una città, divenendone parte del vissuto quotidiano e quindi della memoria. A Gorizia e Nova Gorica i segni del confine sono parte comune della storia di entrambe le città, simboli di una diversità...

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