L’italiano che illuminò Karpathos
La foto lo ritrae nella divisa della fanteria. La bustina un po’ di traverso, la giubba di panno, lo sguardo deciso e baffi sottili. Questa è la storia di un soldato italiano che dopo la guerra decise di rimanere a Karpathos, dove era stato destinato in servizio. Si chiamava Sergio Gattullo, divenne Sergio Gatoulis.
 
Gattullo, come tanti cittadini meridionali, era arrivato a Milano dal paese natale, Ruvo di Puglia, al seguito del fratello, emigrato al Nord prima di lui. Nel 1938 Sergio fu però chiamato alle armi: fanteria, destinazione il Dodecanneso, occupate sin dal 1912 e definitivamente acquisite all’Italia con il trattato di Losanna del 1923. Karpathos, la veneziana Scarpanto, la sua sede, Menetes, un paesino adagiato sulla montagna, a una decina di chilometri dal capoluogo Pigadia, la guarnigione cui fu assegnato. E per lui, che di mestiere faceva l’elettricista, un incarico: lavorare alla realizzazione della prima rete elettrica dell’isola.
 
L’Italia l’anno dopo entra in guerra, ma laggiù, nell’Egeo, i venti bellici arrivano attenuati. Fino al 1943, fino all’8 settembre. Che nelle isole del Dodecanneso, così come in quelle joniche, portò l’occupazione nazista non senza momenti drammatici, come le stragi di soldati italiani per mano tedesca a Cefalonia e a Kos. E anche per il fante Sergio Gattullo quelli furono momenti terribili. Accusato di essere una spia della Resistenza greca, venne arrestato dagli alleati di un tempo. Ma in qualche maniera riuscì a ritrovare la libertà: accolto da una famiglia dell’isola, si narra che venne nascosto per mesi e mesi nel tronco cavo di un ulivo per sfuggire ai rastrellamenti nazisti. Fino al 1945, fino alla Liberazione che laggiù in realtà vera Liberazione non fu, visto che ancora non era tempo che le isole potessero finalmente essere greche a tutti gli effetti: passarono infatti sotto l’amministrazione inglese fino al 1947.
 

 

Sergio Gattullo intanto aveva comunque già deciso. Lui sarebbe rimasto a Karpathos. Per riconoscenza e per amore. Sposò infatti Zaira, la figlia della famiglia che lo aveva salvato, il cognome venne grecizzato in Gatoulis e adesso campeggia sul capannone di uno dei più grandi autonoleggi del capoluogo Pigadia dove ad attendere i clienti c’è Francesca, una dei sei figli di Sergio. Parla benissimo italiano ed è orgogliosa della storia della sua famiglia che riemerge dai ritratti appesi alle pareti o dalle fotocopie degli articoli apparsi sui giornali e in internet che parlano di suo padre, morto ormai una decina di anni fa. Compreso un libro, “Dolce la vita, amara la guerra” (dalla cui copertina è tratta la foto qua sopra).
E così una pagina di storia tricolore riemerge in un’isola che oggi gli italiani conoscono solo come meta turistica, anche se poi non è difficile incontrare anziani che non hanno mai dimenticato gli anni della scuola italiana, come la negoziante di Othos che si ricorda ancora le strofe de «La bandiera dei tre colori / è sempre stata la più bella» insegnata dalla maestra proveniente da Bari e il «nostro governatore De Vecchi» o l’anziano di Menetes che andava a scuola a Pigadia, il suo maestro era napoletano, e che dice che sì, «gli italiani si comportavano bene, mica come i nazisti…»

 

 

di Guido Barella 
 
 
 

 

 

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24 Risposte a“L’italiano che illuminò Karpathos”

  1. Storia interessante. Sono stato a Karpathos ad agosto e ho conosciuto Francesca e Michele, figli si Sergio, ma le informazioni che ho letto qui non le conoscevo.

    Grazie
    Franco

    • Antonio ALBANESE ha detto:

      Salve,
      forse qualcuno potrebbe aiutarmi a trovare il luogo ove era il Cimitero Italiano ormai dismesso da piu’ di 30 anni.
      Si dovrebbe trovare in localita’ Pigadia.
      Mi e’ stato riferito che sono stati trovati residui cimiteriali: qualcuno che conosce il luogo sarebbe cosi’ cortese da indicarmelo o addirittura ad accompagnarmi?
      Grazie
      Antonio

      • Carlo Magri ha detto:

        Ciao Antonio ci sono stato oggi 29 settembre 2018 , ma non ho trovato nulla. Mi sono fidato di google maps , ho provato a parlare con dei passanti per avere informazioni ma nulla. Poi a peggiorare il tutto siamo stati sorpresi da un temporale. Nel pomeriggio avevo l’ aereo e non c ‘era tempo. Mi rincresce di non aver trovato il posto , ma sopratutto neanche una foto o un sito in ternet , un archivio dei caduti . Tutto scomparso o dimenticato. ciao Carlo Magri di Ferrara

      • Buongiorno se si cerca su google Maps compare ex cimitero italiano. Purtroppo ora è solo un pezzettino di terra con arbusti verdi e si scorgono appena le pietre dell ingresso tra dei depositi di vario materiale utilizzati dalle aziende del posto. Tutto abbandonato. Non è molto distante da pigadia vicino ad un supermercato sulla strada verso Menetes.
        Ho scritto un articolo sul mio sito a riguardo. Spero si smuova qualcosa.

  2. lamberto ha detto:

    anche mio padre ha fatto il militare a karpathos precisamente a picadia dove ha conosciuto mia madre

  3. Manos ha detto:

    Quella negoziante di Othos che si ricorda ancora le strofe de «La bandiera dei tre colori / è sempre stata la più bella», Papadia, Hatzinoula Hatziantoniou, di Othos, era mia nonna, madre della mia madre Anna Hatziantoniou. Mia nonna e morta 14 mesi fa. Piacere amici italiani. Ogni estate sono a Karpathos, per quelli che verrano, vi aspetto..!!! C’ e anche un altra famiglia a Padova come tua amico, l’ ho incontrato. Ciao. Manos Diacomanolis

    • Claudio ha detto:

      Caro Manos, ad agosto ritorniamo a Karpathos (Amoopi) per la 8 volta.
      Abbiamo conosciuto Kapsis e anche l’anno scorso siamo stati nel cimitero a dire una preghiera.

      Ci piacerebbe incontrarti e bere un ouzo assieme ….

      Kalispera

      Claudio da Udine ….

      • giuseppe ha detto:

        Buonasera Claudio solo ora leggo il tuo commento, io abito nella zona collinare di Udine. Per me è stato sempre un sogno andare a Scarpanto visto che sono sulle tracce di mio zio che ha fatto il militare sull’isola dal 1940 al Settembre del ’43. Se puoi darmi indicazioni sugli spostamenti da Udine e sull’isola e soprattutto del cimitero, se ci sono resti di militari italiani. Ti ringrazio, a presto Giuseppe

        • Edvige ha detto:

          Buon pomeriggio. Cerco il fratello di mia nonna disperso a scarpanto nel marzo del 1944. Qualcuno può darmi qualche informazione su di lui o su dove possano essere stati sepolti i soldati italiani? Si chiamava Bruno Bifolchi nato a Perugia.
          Grazie di cuore.

  4. Laura margherita Casero ha detto:

    Bellissimo è conoscere la storia della meravigliosa Karpathos e anche del nostro connazionale che lì ha vissuto e di cui conoscevo notizie parziali.
    Amiamo Karpathos da anni e ora la sentiamo ancora più parte della nostra vita. Speriamo di cuore di rornarci prestissimo!!!

  5. Sonia ha detto:

    Sono appena tornata da Karpatos…bellissima isola,e’ gia’ la seconda volta.
    Pigadia e’ una bomboniera ma molto bella anche Olimpos.

  6. Stefano ha detto:

    Ciao a tutti, sono a Karpathos (Scarpanto) in questo momento e sento questa presenza italiana. Qualcuno parla italiano, ma per scopi turistici… sto cercando storie in internet… è bellissima questa isola… il posto più bello che ho visto fino ad oggi.

  7. Aureliano Felletti ha detto:

    ho inviato al ministero degli esteri un resoconto sul cimitero di Scarpato E’ una vergogna che sia quasi sparito. Ma che figura facciamo?
    Inviatemi a Vostra E mail per poter farVi leggere ciò che ho scritto.
    Un saluto dai Gattulli Gatoulis

    • Corrado ha detto:

      Buongiorno,

      a luglio andro’ con la mia famiglia a Karpathos per la terza volta e mi interesserebbe sapere dove si trova il cimitero italiano, mi potrebbe dare qualche indicazione per favore?

      Grazie e saluti.

      • admin ha detto:

        Purtroppo non lo so. Anche l’allora addetto militare dell’Ambasciata italiana ad Atene ha fatto delle ricerche, ma senza troppa fortuna (per quanto ne so)…

    • Giovanni Veggi ha detto:

      Sono stato a Karpathos ho scattato alcune fotografie del cimitero abbandonato se interessano scriva a studio_g.veggi@tiscali.it, per documentare la situazione, cari saluti.

  8. Laura ha detto:

    Buongiorno se si cerca su google Maps compare ex cimitero italiano. Purtroppo ora è solo un pezzettino di terra con arbusti verdi e si scorgono appena le pietre dell ingresso tra dei depositi di vario materiale utilizzati dalle aziende del posto. Tutto abbandonato. Non è molto distante da pigadia vicino ad un supermercato sulla strada verso Menetes

  9. Anche il mio papà classe 1920 era di presidio a Scarpanto ,dopo l’8 settembre 43 arrivarono i tedeschi Il su una moto zattera per chiedere la resa dell’isola ,il colonnello spiego alla truppa della resa ai tedeschi l, la maggioranza voleva combattere e ributtarli in acqua i graduati italiani riuscirono a convincere la truppa a non reagire e arrendersi ( Il colonne : ragazzi li possiamo buttarli a mare per dopo toccherà a noi i tedeschi si vendicheranno!!

    • Edvige ha detto:

      Il fratello di mio nonno era soldato a scarpanto. Dopo il 1 marzo 1944 non si è più saputo nulla di lui. Si chiamava Bruno Bifolchi, nato a Perugia nel 1920. Sai nulla di lui?

  10. Armando e marianne ha detto:

    Sono in italiano che vieve dat 50 anni in olanda.
    Innamorato di Karpathos.
    sono riuscito a trovare il posto
    \ della tomba vicino a pigadia.
    Sembra che sia gia vuota da +- 30 anni.
    E che i familiari die defunti abbiano ricevuto i resti
    Esiste una lista die nomi.
    Giovedi 22 ottobre ho nu appuntamento con il sindaco.
    L’ idea strebbe di construire nu posto di memoria per gil italiani (Simpatizzanti die karpathos come me )
    Credo che per tutti gli italiani che sono volentieri sull’isola facccia onore .
    Sergio gattullo e State in grande Esempio .
    Spero che Domani il sindaco mi dia una speranza.
    Scusate il mio italiano non e piu cosi corretto
    Saluti arma

  11. Armando e marianne ha detto:

    Il sindaco ha promesso che verra fata una laaide in memoria.poi una promesse che sara fatto entro il 2020
    Speriamo che non sia una promessa a vuoto.
    Credo che fosse determinato.
    Non smettero di informarmi.ho ricevuto l`Indirizzo e-mail
    Spero che mi mandino al piu presto notitie
    Saluti armaborghi@gmail.com

  12. Michele ha detto:

    Salve,

    per il Cimitero Italiano di Karpathos, occorre interessare Il Ministero Difesa, Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, Piazza della Marina 4, I-00196 Roma, email: onorcaduti@onorcaduti.difesa.it.

    Qualcuno sa dove reperire il libro Amara la Guerra, Dolce la Vita, di Manoli G. Cassoti? si riferisce alle vicende di Sergio Gattullo. Grazie a tutti. Michele

  13. Marco PASQUALI ha detto:

    Ho scoperto oggi Pigadia leggendo un libro ben scritto da Gianni Baldi, un giornalista che all’epoca della guerra era un militare assegnato a Skarpantos: Dolce Egeo guerra amara (Rizzoli, 1988). Il Dodecaneso era presidiato dal 9° e 10° reggimento di fanteria “i bianchi della Regina” (ora 9° “Bari”), reclutato fra pugliesi e siciliani e tutto sommato l’autore ne parla come un pigro reparto di presidio isolato dalla popolazione greca, a Pigadia molto chiusa verso l’esterno. Poi la guerra… Consiglio di leggere questo libro per integrare le informazioni che ho avidamente letto in questo blog.

  14. Sergio Sciancalepore ha detto:

    Conosciuto 18 anni fa ‘ casualmente a Karpathos, io sono un suo compaesano di Ruvo di Puglia, ha raccontato tutta la storia seduti nella sua taverna,la famosa pasticceria Gattulli di Milano sono parenti.

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