Vino, salame, formaggio e frasca: che divertenti le osmize di Trieste!

E se per pranzo abbandonaste la città? Che ne dite di un po’ di formaggio e salame in un’osmiza? Se volete “triestinizzarvi”, non potete andarvene senza aver provato l’osmiza. “Osmiza, osmiza, ma… cos’è?”, vi chiederete.
In poche parole, si tratta di abitazioni private: cantine e cortili messi a disposizione dai proprietari che vendono direttamente vino e altre prelibatezze di loro produzione. Lunghe tavolate e panche di legno, servizio alla buona ma cordiale, ottimi prezzi. Spesso anche la musica di qualche fisarmonica e il canto allegro delle compagnie. Già, perché in osmiza incontrerete giovani, famiglie, coppie mature non. Tutti, ma proprio tutti. E tutti pronti a divorare cibi semplici ma genuini: prosciutto cotto e crudo, salame, pancetta, lardo, ossocollo, uova sode, formaggio, a volte c’è pure lo strudel di mele (non così spesso come lo stomachino della Pinguina vorrebbe, purtroppo). E vino, generalmente Terrano, Refosco, Vitovska, o Malvasia.

Osmiza (oppure osmica)  deriva dalla parola slovena osem, otto in sloveno. E questo perché nel 1784 l’imperatore Giuseppe II d’Austria permise ai contadini di vendere per otto giorni consecutivi (o multipli di otto durante l’intero anno, e anche più volte nel corso dello stesso anno) vino, mosto di frutta e altri generi alimentari. Purché, naturalmente, fossero loro. Il come, il quando e il prezzo, lo decideva il contadino. Un modo per incentivare l’invenduto, per agevolare il duro lavoro dei contadini.

Come segno di riconoscimento, l’editto dell’imperatore asburgico era chiaro: l’osmiza doveva essere indicata con una frasca lungo la strada e sulla casa dove si vendevano i prodotti. Altrimenti, attività confiscata. Ancora oggi è così, nulla è cambiato. Pertanto, lungo le strade del Carso visto che è il Carso casa loro, fate attenzione e la frasca, magari appesa a qualche segnale stradale con la freccia a indicarvi la direzione, vi porterà dritti alla vostra osmiza.

C’è un’antica leggenda sulla scelta della frasca come “segnala-osmiza”: si  racconta di un re longobardo che durante un viaggio arrivò da queste parti. Per trovare un vino buono, inviò dei messi che, dopo aver scovato un’apprezzabile locanda, vi appesero una frasca come segno di riconoscimento. A essere sinceri, si dice anche che le osmize potrebbero avere una storia ancora più antica: un’ordinanza di Carlo Magno, re dei Franchi (e Trieste faceva parte del suo impero), concedeva ai viticoltori il diritto di vendere il vino. E il segnale era, manco a dirlo, la frasca. Su un documento del 1430, poi, si parla di come i contadini di Prosecco (un borgo alle spalle di Trieste, già, proprio quello che ha dato il nome al famosissimo vino con le bollicine….) vendessero il loro vino sfuso senza alcun dazio. In pratica l’Austria non avrebbe fatto altro che ripristinare questa usanza antichissima. E guai a chi le tocca, le osmize!

In genere, l’orario è continuato, dalla tarda mattinata alla sera. I periodi in cui se ne trovano di più di aperte sono la primavera e l’estate, ma non manca mai un’osmiza aperta! Impossibile rimanere a bocca asciutta. Alcune, poi, si trovano in posizione splendida, superpanoramica, affacciate sul golfo di Trieste. Balconi di terra con vista mare in cui stare ore: a riposarsi, mangiare, bere, leggere, a giocare a carte… tanto qui nessuno vi caccerà!

Se capitate a Trieste in estate, e mettiamo che sia una serata particolarmente afosa, salite sul Carso e rifugiatevi in un’osmiza: vi risolleverà il morale. Patirete meno caldo (sempre bene portarsi un maglioncino….) e spenderete poco: cosa chiedere di più! Ah: la loro patria è il Carso, ma le troverete anche in alcuni rioni di Trieste, o a Muggia.

L’elenco aggiornato delle osmize aperte (anche con recensioni!) su questi siti:
www.osmize.net, www.osmize.com, www.frasche.net

di Donatella Tretjak

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Una Risposta a“Vino, salame, formaggio e frasca: che divertenti le osmize di Trieste!”

  1. ” osmizza da Jadran ”
    Si riapre da venerdì 16 marzo fino al 9 aprile compreso. Vi aspetto !!!!!

    loc. San Giuseppe della Chiusa – Ricmanje 175
    34018 San Dorligo della Valle – Dolina
    Trieste
    tel. 040 820223
    cell. 3498638740
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