Val Pesarina, la valle del tempo

La valle del tempo è, in realtà, un’isola senza tempo. Una contraddizione? No, anzi. E’ la realtà che si respira quassù, in Val Pesarina, nel cuore della Carnia. Un viaggio nella valle del tempo è dunque un tuffo nel verde e nella tradizione di un’arte artigiana coltivata con passione antica.
Dici Val Pesarina e dici orologi. E orologi, qua, vuol dire Solari. Sì, perché in questa valle nell’alta provincia di Udine è nata nel XVII secolo la Solari (nel 1725 un documento la cita come “antica fabbrica di orologi”, quindi era sorta probabilmente già nel secolo precedente), un tempo artigianato di precisione destinato a creare orologi per campanili e castelli, oggi industria altamente tecnologica che sforna sì ancora orologi ma anche indicatori (“sistemi di visualizzazione di informazioni al pubblico” il loro nome tecnico) che si trovano nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti di tutto il mondo. E non solo: è un’industria, questa, che ha creato anche un prodotto (l’orologio a palette Cifra 3) che fa parte delle collezioni del Moma di New York e del London’s Sciences Museum.
Tutto nacque dunque tra il 1600 e il 1700. Secondo la leggenda Solari era il nome di un pirata rifugiatosi tra queste montagne dalla natìa Genova: uomo di mare e quindi abituato a utilizzare il sestante e altre tecnologie, si sarebbe perfezionato quassù nell’arte dell’orologeria. Molto più prosaicamente, invece, è assai probabile che questa specializzazione sia arrivata in valle portata dai cràmars, ovvero i valligiani che partivano nella bella stagione per le “Germanie” dove vendevano i loro prodotti in legno realizzati nel corso dell’inverno. E nei paesi della Foresta Nera avrebbero imparato come si costruivano gli orologi, riportando l’esperienza al paese. Nacque così la prima fabbrica. La famiglia Solari rimase proprietaria del marchio – aprendo nel secolo scorso una unità produttiva anche a Udine – fino alla seconda metà del Novecento, quando negli anni Sessanta cedette l’azienda alla Pirelli mentre la sede di Pesariis venne scorporata. Oggi, la Solari è tornata una società autonoma anche se non più guidata da un Solari, e ha reincorporato la sede carnica, dove si trovano laboratori di ricerca e sperimentazione.
Pesariis, paese che ha vissuto momenti di una certa ricchezza, non solo in virtù della fabbrica ma anche perché dogana tra il Friuli e il confinante Comelico (da qui anche il nome, che deriverebbe da “pesa”), resta però intimamente legato ai suoi orologi. E negli ultimi anni ha lanciato una serie di iniziative per il recupero e la valorizzazione della propria tradizione. Ecco così che, su iniziativa del Comune (la sede municipale è nella vicina Prato Carnico), è nato il Museo dell’orologeria che ha sede nel centro di Pesariis (in estate, nel periodo natalizio e in quello pasquale è aperto tutti i giorni lunedì escluso dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18, negli altri periodi dell’anno comitive, scolaresche e gruppi organizzati possono richiedere la visita telefonando allo 043369034 oppure allo 043369420: l’ingresso costa 1 euro, 2 euro se si desidera la visita guidata e francamente si potrebbe chiudere anche qualcosina in più, sono soldi che si spendono volentieri!). Ma non solo: Pesariis è diventato davvero il paese degli orologi visto che, su iniziativa dell’amministrazione frazionale, sono stati restaurati o realizzati una dozzina di orologi che creano un itinerario lungo le viuzze del paese. Ecco quindi gli orologi a palette giganti, ecco l’orologio ad acqua, l’orologio con carillon e così via: passeggiare lungo le vie del paese diventa così una sorta di piacevolissima caccia al tesoro. Insomma, nel silenzio delle viuzze del paese accompagnato soltanto dallo scorrere del ruscello là in fondo, tra qualche raro incontro e lo zampettare delle galline negli orti dove sono i fagioli a farla da padrone, è davvero magico scoprire come le lancette che si muovono o le palette che si girano a segnare l’inesorabile scorrere del tempo assumano quassù un significato perfino magico, così lontano dalla frenesia della nostra vita di città: perché, davvero, la valle del tempo è in realtà un’isola senza tempo.
Se gli orologi e la riscoperta della tradizione di questo paesino che oggi ha appena più 178 abitanti stabili possono essere il motivo che spinge a una gita anche solo in giornata, la natura della valle è capace di conquistare chiunque, anche chi non ama troppo la montagna. La Val Pesarina nasce a Forcella Lavardet e scende a est verso la valle del Degano (dove sfocia tra Comeglians e Ovaro) circondata dalle Dolomiti Pesarine. Beh, anche soltanto un pic-nic in riva al torrente che dà il nome alla valle intera offre quella pace che solo la montagna sa regalare. Se poi si è camminatori, perché non fare un’escursione al rifugio De Gasperi, o perché non passare da questa valle a quella di Sappada, attraverso il sentiero che si snoda nel bosco (l’attaccatura è pochi chilometri dopo Pesariis, sulla destra risalendo la valle).
Se invece camminatori non si è ma si vuole comunque immergersi nel verde, allora una passeggiata in… auto o in moto può portare da Pesariis a Sauris. Si risale la Val Pesarina, superando l’albergo Pradibosco, si supera anche il confine tra Friuli Venezia Giulia e Veneto entrando nel Comelico, per poi ridiscendere assai ripidamente verso sinistra, verso Sauris, ritornando così in Carnia. E’ una strada che a lungo corre in quota, circondata dalle vette delle montagne circostanti, tra vacche al pascolo e qualche raro turista. E a Sauris troverete la birra locale, la Zahre (dal nome tedesco del paese), e il prosciutto affumicato della Wolf ad attendervi. Quindi, si può ridiscendere ad Ampezzo lungo la spettacolare strada della valle del Lumiei. Ma nella zona, non ci sono solo birra e prosciutto. Negli ultimi anni la Carnia ha anzi compreso che anche dalla gastronomia può giungere un aiuto alla sua economia, difficile come tutte le economie di montagna. E allora ecco il frico, le marmellate, il miele, i formaggi, i biscotti…: in diversi paesi si trovano negozi dedicati (ad esempio a Ovaro sulla statale appena dopo il paese c’è lo spaccio della Friulmont, consorzio che riunisce una serie di caseifici, latterie sociali e coop agricole dell’area montana) ma le specialità del luogo si trovano anche nei piccoli supermercati, magari in sezioni dedicate. Approfittatene!

Siti internet consigliati:

www.pesariis.it
www.valpesarina.org
www.turismofvg.it/Borghi-tipici/Pesariis
www.sauris.org
www.turismofvg.it/Localita/Sauris
www.wolfsauris.it/
www.zahrebeer.com/
www.friulmont.it

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(Guido Barella)

 

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