Sardegna, un’estate in…superabile

L’avvicinarsi dell’estate spingerà sicuramente tanti disabili a sognare le vacanze, e allora vorrei rendervi partecipi di quanto vissuto nell’estate 2007.

Sardegna: sogno… utopia… incubo… realtà!

Sì, perché… dopo aver desiderato per decenni di andarci in vacanza ed essendosi intromessi dei problemi di salute, per mio padre sembrava ormai proibito trascorrere un periodo piacevole sulle spiagge e nel mare della Sardegna.

Ma procediamo con ordine. Non vi tedierò con dettagli (e non) personali, vi dirò soltanto che avevo deciso di esaudire il desiderio di mio padre che da decenni, appunto, sognava di andare in ferie su queste coste tanto decantate anche da persone a noi care.

Ho passato ore a cercare personalmente su Internet e al telefono, mi sono anche rivolta a un’agenzia viaggi dove ho trascorso delle mezze giornate: nonostante alcune strutture (residence e alberghi) ostentassero sui cataloghi e sui siti presunte collaborazioni con associazioni per l’assistenza ai disabili e ovviamente alcune stanze a norma per chi avesse problemi di deambulazione (miraggio!), al momento della prenotazione i posti fino a pochi minuti prima disponibili improvvisamente erano tutti esauriti: che pena!

Fra i vari servizi ad hoc che avevo contattato in cerca d’aiuto, finalmente “SuperAbile” (dell’Inail, www.superabile.it) mi segnala due strutture, una ad Alghero e una a Castiadas (www.castiadasonline.it, www.comune.castiadas.ca.it), nei pressi di Villasimius (in provincia di Cagliari, www.villasimiusonline.it). Diamo un’occhiata su Internet, telefoniamo e poi meditiamo, facciamo i conti (dettaglio non da poco…), riflettiamo sul tragitto terra-mare. Ma oltre a tutto questo, vi sono degli aspetti che fanno pendere l’ago della bilancia nettamente da una parte e cioè a favore del Villaggio Carovana di Castiadas (www.villaggiocarovana.it).

Sì, così… a distanza… senza altri dettagli… ma la struttura nel cagliaritano mi ispira molto di più: è gestita da una cooperativa sociale, è concepita senza barriere architettoniche, la completa accessibilità è un presupposto essenziale e non un aspetto accessorio, vi si effettua la raccolta differenziata, è dotata di un’area giochi attrezzata per i più piccoli (nostra nipote undicenne sarebbe venuta con noi), vi si sostengono i principi del viaggiare in modo equo, sostenibile e solidale, per ridurre l’impatto ambientale e nello stesso tempo minimizzare l’utilizzo di apparecchiature a consumo di energia, l’edificio è concepito secondo quelli che sono i principi dell’architettura bioclimatica.

Se la realtà corrisponde ai presupposti, saremo felici di essere loro ospiti!

Una volta arrivati, incontriamo delle persone affabili, delle strutture conformi alle promesse, un’atmosfera familiare. È facile sentirsi a casa propria, manifestare liberamente le proprie esigenze, gioire della presenza altrui, constatare che anche i piccoli socializzano subito; stupisce vedere come tutti si prendano cura di tutti.

Il complesso strutturale del Villaggio Carovana è costituito da tre bungalows indipendenti (ora stanno costruendo il quarto) e da un’unità centrale, tutti collegati fra loro da camminamenti pedonali comodamente percorribili da tutti. Ciascun bungalow è costituito da due stanze indipendenti con annesso bagno.

Nella struttura centrale vi è una grande sala luminosissima adibita per una parte a sala ristoro e per l’altra a sala attività.

Compatibilmente con il clima e le temperature, si può stare comodamente nella veranda esterna per svolgere le varie attività, rilassarsi, cenare o semplicemente ammirare il cielo stellato…

Il menù è semplice e variato ed è condiviso con gli ospiti per venire incontro alle esigenze di tutti (da specificare nel modulo d’iscrizione).

I gestori tengono anche a una valutazione delle attività in itinere e finale, per offrire un servizio sempre migliore: critiche sì, ma costruttive! Anche segnalando dei piccoli nei, come non rimanere entusiasti della settimana trascorsa al Villaggio Carovana (www.villaggiocarovana.it)?

Permangono invece delle difficoltà nel trovare traghetti e spiagge accessibili ma, almeno per quest’ultime, gli ostacoli potranno essere parzialmente risolti da una sedia particolare, conosciuta grazie agli operatori della Cooperativa, che può essere trasportata facilmente sulla sabbia fino in acqua!

L’auspicio è che simili progetti si moltiplichino e siano conosciuti: il rischio che vengano assaliti dal turismo di massa è remoto… ci sarà sempre posto per noi, speriamo…

(estate 2007)

di Valentina Baldacci

E a proposito di turismo sostenibile, fruibile da tutti e responsabile nelle azioni di sviluppo locale e di accoglienza turistica segnalo il sito www.lemat.it. Inoltre, ecco anche www.scirarindi.org, sito che nasce in Sardegna dal desiderio di dare visibilità e valore a quanto di bello e autentico esiste in quest’isola: in Sardegna sono presenti realtà sconosciute agli stessi abitanti dell’isola e difficili da trovare per chi, “di passaggio”, cerca e vorrebbe incontrare un mondo fatto di alimentazione naturale, medicina olistica, ricerca interiore, ecoturismo, coscienza ambientale. Questo sito ne parla.

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