Norvegia Atlantic Road, i fiordi, Oslo

Non sono stato fino a Capo Nord, c’ero già stato qualche anno fa, così ho deciso di fare la strada dei fiordi da Bergen fino a Trondheim, scendere all’interno fino a Oslo, passare la Svezia meridionale, la Danimarca fermandomi a Copenhagen e infine tornare a casa. A dire il vero la méta era l’Atlantic road, la strada che un paio di anni fa era stata pubblicizzata dall’Alfa Romeo per un suo modello, quella con quel ponte stranissimo, giudicata l’opera ingegneristica stradale più bella del mondo.

Innanzitutto allora l’itinerario: Trieste, Salisburgo, Monaco, Hannover, Amburgo, Danimarca fin quasi alla punta, a Hirtshals, dove mi sono imbarcato per Bergen. Da Bergen sono salito, come dicevo, fino a Trondheim, e da lì sono tornato indietro per Lillehammer, Oslo, Goteborg, traghetto Svezia-Danimarca a Helsingborg-Helsingor, Copenhagen, traghetto Danimarca Germania Rodby-Puttgarden, Amburgo, Monaco, Salisburgo e Trieste.

In totale 5.400 km.

Il riferimento per il traghetto da Hirtshals, da dove mi sono imbarcato é la Fjord Line
http://fjordline.com
info@FjordLine.no

Io, da Hirtshals a Bergen, (fine giugno 2010) ho speso:
2 adulti in cabina doppia esterna euro 144
1 macchina 61
2 colazioni 28
2 cene 75
2 assicurazioni cancellazione biglietti 18
tasse 13
totale euro 339

Indipendentemente dal tragitto, merita in nave prenotarsi anche cena e colazione. Ti offrono di tutto e di più con una varietà di carne, pesce, verdure, cucina internazionale, dolci, frutta, 10 tipi di pane, da bere qualsiasi cosa. Dal momento che la Norvegia è carissima per mangiare (in una paninoteca a Molde 2 piatti con hamburger e patatine, una birra grande e una Coca Cola grande 86 euro!!!!!!!) se prenoti prima il mangiare sul traghetto fai un vero affare.

Hirtshals, in Danimarca, è un porto di pescatori, non il solito posto da traghetti e via. Alcuni pub vecchio stile, un bellissimo faro, un museo all’aperto con le fortificazioni della II Guerra Mondiale, bunker ecc. a protezione della spiaggia, un ottimo camping. Merita arrivare e farci un giretto.

La Norvegia è carissima per mangiare e bere (una birra grande a spina 12 euro, vino e superalcolici inavvicinabili e se li vuoi in bottiglia sono in vendita solo nei negozi autorizzati dal Governo). Se siete autonomi merita far scorta di pasta, sughi pronti, qualche minestra Knorr, confezioni in busta con vari tipi di risotto, vino, sigarette, formaggio che ti fai mettere sotto vuoto, polenta, così da comprare in loco solo il fresco (pane, latte, frutta e verdure, vendute spesso a pezzo e non a peso). Per il resto si sopravvive.

Benzina e diesel costano più o meno come in Italia, le strade (tutte in ottimo stato) hanno Autovelox fissi dappertutto ogni 10/15 km, sono inflessibili nelle multe, merita avere un navigatore con avviso Autovelox. Nella guida, l’alcol è a tolleranza ZERO e non si scappa. Le strade hanno limiti anche di 60/70 kmh, roba da addormentarsi, ma non fate i furbi che vi beccano perché la polizia è dappertutto e non perdona. Poche le strade o i tratti autostradali a pagamento, i traghetti che ti fanno attraversare i fiordi costano praticamente nulla e vanno da una parte all’altra a ciclo continuo. La moneta è la Corona norvegese, 7 o 8 corone per un euro a seconda del cambio. Io ho cambiato abbastanza Corone a Trieste (e ho preso anche qualche Corona Danese per Hirtshals all’andata e Copenhagen al ritorno, ci vogliono 6 Corone danesi per un euro), il resto lì coi Bancomat che sono ovunque.

La Germania è invece molto più a buon prezzo, costa poco mangiare e dormire (molto meno che in Italia) le autostrade sono gratuite e senza limiti di velocità (a parte qualche tratto dove non si deve assolutamente sgarrare).

La Danimarca è a metà strada, come costo della vita, tra la Germania e la Norvegia.

Stiamo parlando sempre di posti puliti, sicuri, con ottimi servizi. Se non ti ubriachi e non rompi le scatole, se ti comporti bene e non fai lo spaccone, se non ostenti ricchezza ed eviti di attaccar briga, la gente è ospitale, gli italiani sono ben visti e quindi vivi bene in qualsiasi di questi posti.

Che un po’ sono regole universali.

Il viaggio.

Come dicevo in premessa, a Hirtshals, Danimarca, da dove parte il traghetto per Bergen, merita arrivarci il giorno prima, per visitare (a pagamento) il faro e le postazioni di difesa della II Guerra mondiale subito sotto, nonché per bersi un’ottima birra danese in uno dei tanti pub.

Sbarcati a Bergen, abbiamo affittato un bellissimo appartamento in collina, a fianco della funicolare che dal centro città porta sul belvedere sovrastante di Floibanen, così la prendevamo per calarci senza dover arrovellarci per un parcheggio, difficile da trovare e carissimo. La zona porto è meravigliosa, con il quartiere chiamato Bryggen che comprende le vecchie case in legno (oggi completamente recuperato e pieno di negozi, negozietti, bar) dove alloggiava la gente di mare. Bergen è stata una delle città Anseatiche, con una storia di mare infinita. Un bellissimo veliero/nave scuola alla fonda in porto e il mercato del pesce (con spuntini di gamberetti pronti per essere gustati) completano la zona. Merita assolutamente una mezza giornata per la collina di Floibanen con la funicolare e l’altra mezza giornata da dedicare all’acquario.

E da Bergen inizia il viaggio verso Nord lungo la strada dei fiordi (la mitica E 39), che si attraversano con traghetti rapidi, continui, economici. Si passa per Alesund e Molde e da lì verso Atlantic road. A Molde siamo arrivati con un tempo pessimo (sulle alture nevicava) e, seguendo il consiglio della proprietaria dell’albergo, siamo andati all’Atlantic road subito. Il fascino di quella strada, di quei ponti con la bufera, con il mare che ribolle, con le onde che sferzano qualsiasi ostacolo, è un’esperienza indimenticabile. Il giorno dopo ci siamo tornati con un tempo meraviglioso. Era bellissimo, ma non aveva quel fascino. Da Molde, invece di fare la strada principale, passate per Bud. Paesino di pescatori, non ne ho visto un altro uguale. E subito dopo Atlantic road fermatevi in uno dei paesi successivi e guardate come si essicano al sole i merluzzi…

Raggiunta la meta, siamo tornati indietro per l’interno, passando per Lillehammer dove abbiamo visitato il museo degli sport invernali e sede delle Olimpiadi della neve del 1994 e abbiamo raggiunto Oslo, la capitale.

Oslo merita almeno 3/4 giorni. Il museo delle navi vichinghe (unico al mondo), il museo con la nave Fram che portò la spedizione guidata da Roald Amundsen alla conquista del Polo Sud il 14 dicembre 1911, il museo del Kon Tiki (la zattera in balsa che attraversò il Pacifico) dove c’è anche la nave in papiro Ra II che attraversò l’Atlantico. Sono tutti e tre di fronte al porto di Oslo, ci si arriva con un breve tragitto via mare. Ho visitato con estremo interesse la Galleria Nazionale con le opere di Edvard Munch (quello dell’Urlo, ma di dipinti ce ne sono tanti, meno famosi ma alcuni più belli), nonché il Castello che protegge il porto e il trampolino di salto con gli sci a Holmenkollen, tra i più grandi del mondo, su una collina che domina la città. Per il resto, lasciatevi guidare dove vi porta il cuore. Oslo è bellissima così.

Via da Oslo siamo scesi per la Svezia meridionale passando per Goteborg, entrati in Danimarca si sbarca a Helsingor, dove sul porto domina il castello di Kronborg, dove Shakespeare ha ambientato il suo Amleto, tre giorni a Copenhagen, con l’imperdibile giro dei canali in battello. La sirenetta era in Giappone in prestito, merita il palazzo reale e il tesoro della corona (niente a che vedere con quello inglese, ma pur sempre di un certo valore). Quindi giù per la Germania e a casa.

di Alessandro Bourlot

 

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