L’aeroporto di Paros, che storia!

Farlo o non farlo? Da anni e anni l’isola di Paros, nelle Cicladi, di fronte a Naxos (leggi qua: www.ilpinguinoviaggiatore.it/2014/12/paros-leleganza-delle-cicladi/), si interroga: realizzare o no il nuovo aeroporto? E alla fine cosa hanno deciso? Di farlo, sì, ma con la pista troppo corta per essere utilizzata dai charter che dovrebbero scaricare sull’isola i turisti!

E’, questa, una storia che ha assolutamente dell’incredibile e che, frequentando l’isola e parlando con i parioti, emerge sempre, anche perché i 14mila abitanti di questo piccolo gioiello dell’Egeo sono letteralmente divisi a metà: chi lo vuole, appunto sognando i charter dei turisti delle vacanze organizzate dai grandi tour operator, e chi invece è nettamente contrario, per preservare l’isola dalle “invasioni barbariche”. Il magazine in inglese Paros Life nel suo numero dell’estate 2013 (purtroppo l’ultimo come annunciato in un editoriale dal proprio direttore, a causa della difficoltà nel reperire pubblicità: uno dei tanti segni della crisi greca) ha messo nero su bianco la vicenda in un lungo e documentato reportage firmato da Vicki Preston (reperibile anche sul web all’indirizzo www.paroslife.parosweb.com/story.html?story=3205).

Allora, la storia dell’isola racconta che un primo aeroportoviene costruito ai tempi dell’ultima guerra, vicino a Marmara. Finita la guerra però i contadini cui sono stati espropriati i terreni per realizzarlo, li reclamano indietro e quindi in breve dell’aviosuperficie non c’è più traccia. Ecco allora che alla fine degli anni Settanta un gruppo di cittadini dell’isola prende l’iniziativa di realizzare nell’area a nord di Aliki (in basso a sinistra nella mappa, riquadrato di rosso) il nuovo aeroporto, aperto nel 1982, dotato di pista asfaltata nel 1985 e designato “aeroporto nazionale” nel 1989: la sua pista è lunga appena 800 metri, che però diventano di fatto 720 in quanto al termine c’è una piccola collinetta e quindi non sono tutti sfruttabili. Insomma, il risultato è che nemmeno i piccoli Bombardier Dash 8 serie 100 da 39 posti della compagnia di bandiera greca, la Olympic Airlines, da anni non atterrano qua (peraltro quel modello di aeromobile non è più in fabbricazione ormai da anni…). Del resto anche viaggiando lungo la strada che da Parikia conduce ad Aliki e costeggiando l’aeroporto si capisce come di fatto l’impianto non sia utilizzato, se non da piccoli aerei da turismo.

E allora si sviluppa il dibattito. Ma per un aeroporto degno di questo nome serve una pista lunga 2 chilometri e la mini-pista attualmente disponibile non è ampliabile. L’unica alternativa dunque, se davvero l’aeroporto lo si vuole fare, è trasferirsi. E così viene individuata un’area poco distante, tra l’attuale aviosuperficie e il mare. Il vonfronto sull’isola è però sempre caldissimo, non c’è unanimità, anzi, e poi c’è la crisi che morde, e così il nuovo progetto rimane nel cassetto. Fino al novembre 2011, quando il ministro dei trasporti del governo greco Yiannis Rangoussis, firma il decreto che rappresenta il via libera alla costruzione del nuovo aeroporto. Si devono però sapere un paio di cose. La prima: due giorni dopo quella firma, Rangoussis decadrà dalla carica, travolto dalla crisi politica che fece cadere quell’esecutivo targato Pasok (il partito socialista ellenico). La seconda, ancora più importante: Yiannis Rangoussis è l’ex sindaco dell’isola di Paros. Ma c’è poi anche una terza cosa da sapere. Il progetto per il nuovo aeroporto di Paros prevede una pista lunga 1400 metri, molto meno quindi dei due chilometri necessari per diventare un “vero” aeroporto. Per capirci: come scrive Paros Life, su una pista di 1400 metri possono atterrare aerei che arrivano al massimo ai 78 posti dell’Atr 72 o del Bombardier Dash 8 serie 400, modello quest’ultimo in servizio sia con l’Olympic sia con l’Aegean (Aegean che peraltro ora si è “pappata” proprio l’Olympic…). Ma nessuna compagnia charter ha nei propri hangar aerei tanto piccoli. E quindi nessun tour operator potrà mai fare conto sul nuovo aeroporto di Paros per organizzare i propri charter. Intanto, su Youtube si possono trovare le immagini dei primi lavori avviati per costruire la nuova pista (anzi, si potevano: al momento di editare questo post non c’erano più!), anche se poi alcuni parioti ci hanno spiegato che oggi i cantieri sono pressoché abbandonati, anche a causa della crisi.

Insomma, a meno di nuovi progetti, a Paros si continuerà ad arrivare dal Pireo con le navi della Blue Star o, dalle isola vicine, con altre compagnie di traghetti o di catamarani veloci. Detto tra di noi, è meglio così. Molto meglio così. Però non può non far sorridere il fatto che negli anni Cinquanta era stato presentato il progetto per costruire un grande aeroporto militare. L’opposizione dei parioti fece sì che il progetto venne abbandonato. Anzi, non abbandonato: dirottato. E realizzato poco più a Sud, a Santorini. Dove l’aeroporto sarebbe poi diventato civile facendo così le fortune dell’isola vulcanica…

(Guido Barella)

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4 Risposte a“L’aeroporto di Paros, che storia!”

  1. Marcello ha detto:

    Ho misurato la lunghezza della pista attraverso google maps e direi che la lunghezza della stessa è proprio di 2000 metri e non 1400.

  2. Luciano Quiriconi ha detto:

    L’aereo porto ë stato inaugurato. Ogni giorno almeno 4/5 voli con Atene. Il mezzo utilizzato é il bombardier 8 serie 400. L’ho preso il 27/08, era strapieno. Il terminal é ridicolo. Comunque, ora il pericolo di visione si fa più serio.

  3. Luciano Quiriconi ha detto:

    Pardon, invasione (turistica).

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