
Lubiana (Ljubljana) è la capitale della Slovenia, la più nordica delle ex repubbliche jugoslave. E fin qui, c’eravamo tutti. Ma voi sapevate che il nome Ljubljana deriva nel suo prefisso “Ljub” dal sostantivo sloveno ljubezen (= amore, affetto), che ha la stessa radice di love (in inglese) e di liebe (in tedesco)? Si può quindi anche denominarla letteralmente “Città Amata”.
E’ certamente una delle più piccole capitali europee (poco più di 250 mila abitanti) e ci si arriva con estrema facilità: passato qualsiasi confine italo/sloveno si va sempre dritti. Per avere un’infarinatura sulla storia della città, il vostro Pinguino slovenofono vi consiglia una letta alla pagina ufficiale: www.slovenia.info .
Solo una piccola anticipazione: Ljubljana l’avrebbe fondata Giasone, sì, sì, proprio quello degli Argonauti. Ljubljana (il Pinguino scrivente preferisce la versione originale alla monca trasposizione italiana..) è una città da visitare in due specifici momenti: in dicembre, d’estate e tutti i sabati mattina. Di seguito vi spiegheremo i perché.
Dicembre
La capitale slovena a dicembre si sveglia, si movimenta. La fine dell’anno ha sui lubianesi lo stesso effetto che il carnevale ha sugli abitanti di Rio, li galvanizza. Dal clima vagamente continentale o quanto meno alpino, Ljubljana a dicembre sa essere dannatamente fredda, ma attrezzandosi bene il freddo e (forse) la neve diventano una delle tante bellezze di una città abituata e amante degli inverni.
I bar offrono delle ottime bevande calde (occhio alla differenza tra caco e cioccolata! Il cacao è tipo il Nesquik. Se volete la cioccolata calda e densa, chiedete CIOCCOLATA) e la neve, quando c’è, crea sugli edifici e le infrastrutture della città una nuova dimensione architettonica. Da vedere.
Di solito le celebrazioni invernali iniziano il 3 di dicembre, data di nascita del poeta sloveno Preseren (vedi sotto), con il sindaco della città che accende tutte le luci della festa e si aprono i mercatini di San Nicolò. Le bancarelle prendono possesso della città vecchia, una gradevolissima zona pedonale che ha come proprio fulcro i tre ponti che attraversano il fiume Ljubljanica. Per l’occasione, Ljubljana accende le proprie luci migliori e risplende nella notte fino al 2 gennaio, ultimo giorno delle festività. Consigliatissime le passeggiate notturne, con qualcuno di amorevole e piacevole al braccio e vestiti in modo adeguato. La capitale slovena, o quanto meno il suo centro, sono zone estremamente tranquille anche quando a dicembre, i miti sloveni alzano un pochino il gomito. Al massimo, cantano a squarciagola… Ovviamente, il Pinguino non consiglia di scorazzare altrettanto spensieratamente nelle zone più periferiche, tipo Fuzine. Ma quella è tutta un’altra storia.
(Piccola parentesi per le anime romantiche e tormentose. La statua che vedrete sulla piazza di Tromostovje – i Tre Ponti – è dedicata alla memoria dell’immortale attrazione del poeta e autore dei versi dell’inno nazionale sloveno, France Preseren: l’inarrivabile Julija Primic. Preseren, poeta e avvocato squattrinato del XIX secolo, era molto innamorato della bella figlia di un ricco mercante della città. Non essendo un amore corrisposto, il Nostro ha sublimato i suoi sentimenti in un sonetto, le cui iniziali compongono il nome dell’Amata, che rappresenta uno degli apici delle poesia slovena. La scultura di Preseren, sovrastata dalla figura della musa Erato, guarda verso la finestra di Julija, dall’altra parte della piazza. Lì, c’è un’effige marmorea della giovane, con lo sguardo volto…altrove. Ahhh).
Le bancarelle del mercato natalizio di Ljubljana riservano molte gradite sorprese agli amanti delle specialità locali. Vi potrete trovare i dolci e le grappe al miele (medeno pecivo – si legge medeno pezzivo – e la medica – si legge medizza), come anche le idrijske čipke – i pizzi di Idria, raffinati lavori al tombolo. Molto spesso, chi propone miele offre anche i sottoprodotti delle api: la cera (candele, creme, etc), i propoli e la pappa reale, ottima per le affezioni invernali. Oltre a tutto questo, c’è anche una florida proposta di bigiotteria dal vago sapore hippy, utile per qualche pensierino a nipoti adolescenti in vena di ribellione. La proposta cambia di anno in anno, ma il Pinguino ci ha sempre trovato delle cose carinissime, o da mettere sul o sotto l’albero di Natale.
In generale, qualsiasi week end di dicembre scegliate per visitare la capitale della Slovenia andrà benissimo e la città sarà più accogliente che mai, ma la notte di Capodanno è veramente speciale. Nelle tre piazze principali: Kongresni trg – Piazza del Congresso, Mestni trg – Piazza cittadina e il Tromostovje (oltre a molte delle piazzette nella città vecchia), vengono allestiti palchi e si tengono concerti di ogni genere, per tutta la notte. Tutti i bar della città sono aperti e il viavai di gente è talmente intenso che in certe vie si riesce a camminare a stento. Bancarelle di ogni genere e sorta offrono bevande e cibo a volontà e a mezzanotte ci sono i fuochi d’artificio. Un Capodanno in città di tutto rispetto, senza doversi sobbarcare i pericoli delle grandi(ssime) capitali, come Roma e Vienna.
Per il pernottamento, visti gli strettissimi controlli sui tassi alcolemici dei guidatori (chi guida non deve aver bevuto NIENTE), il Pinguino consiglia un alloggio nei paraggi del centro. Ce ne sono diversi che si affacciano sui cuori pulsanti della festa, due in particolare, il Grand Union Hotel sulla Miklosiceva – tre notti, dal 30 dicembre al 1. gennaio in camera matrimoniale costano 418.50 euro – e il deliziosissimo Antiq Hotel – Gornji Trg 3, stesso periodo e sistemazione più o meno allo stesso prezzo. Quest’ultimo albergo è piccolo e molto richiesto, quindi da prenotare con lauto anticipo.
Un’alternativa simpatica e a prezzi decisamente più contenuti è l’ostello Celica, ovvero la Cella. Allestito nelle ex-prigioni della caserma dell’Armata jugoslava, Celica è quasi in centro (al massimo 600 m dal Tromostovje), praticamente di fronte alle stazioni degli autobus e dei treni e quindi un buon posto dove mollare le ancore. Osannato da tutte le guide che si rispettino come uno dei migliori ostelli in Europa (Rough Guides e Lonely Planet) e menzionato in giornali importanti come il New York Times, questo ex carcere è all’interno di un ex complesso militare, denominato come la via dov’è sito: Metelkova. Metelkova è il centro della vita notturna alternativa slovena e di tutta l’arte che ha un vago sapore underground. Divertente il nome del ristorante appartenente al caseggiato: Menza pri koritu – mensa alla mangiatoia. Il nome deriva dall’espressione slovena “biti pri koritu”, stare presso la mangiatoia che potremmo tradurre in italiano con “avere le mani in pasta”. Quindi è un nome un pochino polemico, in vero stile punk. Pri koritu ha un nutrito (hahahaha…)programma cultural/musicale/poetico/teatrale e un sito da visitare: www.menzaprikoritu.org.
Tornando alla questione pernottamento, vi consigliamo di prenotare con congruo anticipo anche il vostro giaciglio in cella, meglio se via internet: www.souhostel.com, c’è la fila. In generale assicuratevi che l’albergo o la pensione che avete scelto siano centrali e vi consentano di parcheggiare la macchina nei loro garage, senza doverla più spostare. A Ljubljana i vigili urbani sono persone molto ligie al dovere, grandi dispensatori di manette alle ruote e utilizzatori di carri attrezzi, mentre i parcheggi in centro scarseggiano. Regolatevi. Un’unica alternativa plausibile alle manette, multe et similia, sono i parcheggi interrati a pagamento. Vi segnaliamo quello di fronte al Parlamento, in piazza Repubblica – trg Republike.
Tornando ai periodi migliori per visitare la capitale slovena, vi dovevamo anche una spiegazione sul perché Ljubljana è bella i SABATI MATTINA, specie in primavera. La mattina del primo giorno di ogni week end, i lungofiume in centro, si riempiono di bancarelle di rigattieri sloveni e fioriscono proposte di ogni genere, dall’antiquariato al modernariato, da cartoline a grammofoni e radio di ogni epoca e foggia. Il mercatino del sabato è un’istituzione. Se poi splende anche il più pallido dei soli, i lubianesi si riversano in centro, a languire sulle seggiole dei moltissimi bar e a cercare con lo sguardo gli amici in circolazione. Quindi potrete veramente ammirare tutto ciò che questa città ha da offrirvi: storia, cultura e la popolazione che è estremamente più giovane di quella italiana.
In tali frangenti è obbligatoria anche la visita al mercato, sempre in centro, a fianco alla zona pedonale. Il Pinguino ci ha portato spesso i propri amici dall’Italia e ha notato che l’offerta di spezie, tisane, miele, mele e polli ruspanti, in mezzo a insalate e verdura di produzione propria di ogni genere e sorta, ha sempre sempre sempre fatto molto colpo.
Estate
Il terzo momento migliore per visitare Ljubljana è durante l’ESTATE, quando si svolgono moltissimi festival e manifestazioni culturali all’aperto. C’è il Ljubljanski poletni festival con concerti e avvenimenti: www.ljubljanafestival.si; il Ljubljana jazz Festival, il festival jazz più antico d’Europa: www.ljubljanajazz.si; c’è il Cankarjev dom, enorme fabbrica di cultura in centro città: www.cd-cc.si, ma questo è in funzione tutto l’anno. Il fulcro però è il Poletje v Stari Ljubljani – Estate nel centro storico di Ljubljana. Le manifestazioni iniziano a giugno e terminano alla fine di agosto. Bancarelle, cibo, concerti a più non posso e fuochi d’artificio. Se non l’avevate capito, ai lubianesi piace stare fuori a divertirsi.
Avvertenze
LINGUA. Gli sloveni parlano sloveno. E inglese. Tutti. Senza nessuna esclusione. Chi parla solo italiano però, non si senta al sicuro e non pensi di poter dire a voce alta tutto quello che gli/le passa per la testa. Moltissimi sloveni vi capiscono.
VALUTA. Euro.
CIBO. In Slovenia mangiate carne, a Ljubljana cercate ristoranti che vi offrono cibi sloveni tipici, specie le rane fritte. Segnaliamo Pri Zabarju (Dal Ranaio): www.prizabarju.si/ita/index_ita.htm. Evitate come la peste i ristoranti italiani, concedetevi dolci tipici, come la gibanica – ghibanizza (ricotta, mele, semi di papavero, noci e pasta sfoglia) e le palacinke – palacinche, ovvero le crepes (provatele con la marmellata, o con la cioccolata!). Quando arrivate al caffè…preparatevi al peggio. L’unico caffè bevibile lo trovate in centro, presso il bar sulla Copova ulica, al Café Caffè. Per gli amanti della colazione abbondante e dolce, andate al Petit Cafè, Trg francoske revolucije 4.
AUTOSTRADE. Occhio alla famigerata vignette autostradale! Per attraversare la Slovenia ci vuole un adesivo sul parabrezza – da acquistare presso qualsiasi stazione di rifornimento – che ad oggi, in attesa di un pronunciamento delle istituzioni europee, costa 36 euro e vale sei mesi. Con questa vignetta potrete scorazzare liberamente in lungo e in largo, senza fermarvi ai caselli autostradali e felici di essere usciti dagli ingorghi dell’A4 Torino-Trieste… Sulla vignetta, consultate questo sito: www.slovenia.info/it/FAQ/Bollino-autostradale-(Vignetta).htm?faq=201&lng=4
Un po’ di info le trovate qui: www.ljubljana.si , www.ljubljana-tourism.si , www.slovenia.info/
Altrimenti scriveteci! Risponderemo con dovizia di particolari.
di Elisabetta Tomsic