Parenzana, il futuro dell’Istria è nel viaggiare slow

E adesso spazio al Parenzana III. Già: l’Istria ci crede, nella sua vecchia ferrovia. Eccome. E ci sta investendo molto grazie ai fondi del Programma dell’UE Interreg Slovenia-Ungheria-Croazia 2004-2006 e all’impegno dei partner sul territorio, che poi vuol dire la Contea Istriana e i Comuni di Capodistria, Isola e Pirano per la Slovenia, e Parenzo, Visinada, Portole, Buie per la Croazia.
Breve sintesi di quanto successo. Dunque, con la Parenzana I si è di fatto rivitalizzata l’ex tratta ferroviaria:  in Croazia sono stati trasformati in pista ciclabile circa 60 chilometri tra Visinada, Coroiba, Montona, Portole e Grisignana, e tra Buie e Umago. Anche la Slovenia ha fatto la sua parte, risistemando 20 km di tracciato tra Capodistria, Isola e Pirano.
Tutto questo grazie al centesimo anniversario della Parenzana: eravamo nel 2002, e per l’ex ferrovia a scartamento ridotto si pensava a un nuovo presente, fatto di turismo e di sport. Fatto, anche, di un nuovo nome: “Strada della salute e dell’amicizia”. Tutte le città e i comuni dell’area dove si snodava il tracciato della Parenzana hanno sottoscritto una lettera d’intenti a sostegno del progetto e il 3 aprile 2006 sono iniziati i primi lavori di “lifting” sui binari, per concludersi il 3 giugno 2008. E così 80 km sono tornati alla vita.
Ottanta, appunto, non tutti. Così nel 2009, con altri fondi comunitari,  si è pensato a un Parenzana II: bisognava terminare di attrezzare a pista ciclabile e a sentiero gli ultimi 22 chilometri, quelli tra Visinada e Parenzo, innanzitutto.  E così è stato fatto, oltre a molto altro. Allora: sono stati risistemati il tratto Lama- Villa Decani e il ponte a Levade; a Visinada è stato posizionato il modello della locomotiva della Parenzana in grandezza naturale; ci sono le repliche dei cippi della ferrovia (60 copie) ma pure le tabelle informative e distintive in più lingue e si è dato spazio alle zone di sosta (20) e ai punti panoramici (5). Ed è stato rinnovato e ampliato il museo multimediale della Parenzana a Levade, che si trova proprio sulla tratta (qui c’è l’articolo: www.ilpinguinoviaggiatore.it/2012/04/due-musei-per-la-parenzana/).
Insomma, se era stata la lentezza della Parenzana a “uccidere” la Parenzana, ora quel suo stesso essere “slow” può divenire – anzi, ne siamo certi, è – la carta vincente per far conoscere ai visitatori, che siano in bicicletta o a piedi, la bellezza fatta di autenticità e semplicità, storia ed enogastronomia, arte e architettura, di un’Istria minore che minore non è  se non in termini di presenze:  la maggior parte dei turisti, infatti, conosce, magari anche molto bene, la costa e i suoi centri. Eppure, se il valore aggiunto di una vacanza è il contatto umano, la conoscenza reale del territorio che attraversi, il silenzio, la pace e la tranquillità, se ci si vuole sentire più visitatori che turisti, allora il vecchio tracciato dell’ex ferrovia storica rappresenta il jolly dell’offerta turistica dell’Istria. Ecco, quindi, a cosa servirà il Parenzana III: a offrire bed&bike (bed and breakfast pensati apposta per ciclovisitatori) e passeggiate a cavallo, a far scoprire – attraverso forti campagne di marketing – la Parenzana a persone che non siano solo croati, sloveni o italiani del nord-est (un pubblico “di casa” notevole, ma che si può altrettanto notevolmente aumentare),  a fare della Parenzana la vetrina enogastronomica dell’Istria grazie ai suoi prodotti di primissima qualità (olio, vino, prosciutto, tartufo), incentivandone la conoscenza con eventi culturali sul territorio. Perché Parenzana vuol dire aumentare la qualità del turismo e la consapevolezza di poter immaginare di viaggiare e spostarsi in modo più sostenibile ed ecologico.
E poi ci sono in cantiere altri progetti, come la creazione di un centro sportivo e ricreativo a Visinada, la trasformazione della scuola elementare di Tribano in una struttura di pernottamento per ciclisti ed escursionisti, e la fondazione dell’Istituto pubblico Parenzana.

Se volete leggervi la pedalata del Pinguino sulla Parenzana, ecco il link: www.ilpinguinoviaggiatore.it/2011/09/in-bicicletta-lungo-le-tracce-della-parenzana-e-attraverso-listria-minore/

di Donatella Tretjak


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