Eiger, Moench, Jungfrau e Cervino: i giganti di roccia della Svizzera

Quando decidemmo di andare in Svizzera, il desiderio era di vedere i suoi monti: il trittico Eiger (l’Orco), Mönch (il Monaco) e Jungfrau (la Vergine) da una parte e il Cervino, con il Monte Rosa e gli altri quattromila dall’altra. Massicci imponenti, severi – a parte il Cervino con la sua forma e il suo fascino tutto particolare – che danno veramente l’idea della maestosità, diversi dalle Dolomiti e delle Giulie. E le aspettative non sono andate deluse.

Ma il ricordo che avevo della Svizzera era soprattutto legato all’aspetto economico: la Svizzera è carissima, fin dall’aria che respiri. C’ero stato un paio di volte diversi anni fa e veramente… cara la mia Svizzera. Invece non è (più) così. Ma procediamo con ordine.

Come arrivare

Abitando a Trieste abbiamo deciso di raggiungere la Svizzera attraversando l’Austria, seguendo questo itinerario: Trieste, Tarvisio, Villaco, tunnel dei Tauri, Salisburgo, autostrada per Monaco di Baviera e all’altezza di Rosenheim svincolo per Innsbruck, Feldkirch (ultimo paese in Austria), Vaduz (Liechtenstein), Interlaken, Wilderswil. 940 chilometri. Perchè? Per una serie di motivi. Le autostrade in Austria sono più sicure di quelle italiane, se non altro perché tutti rispettano i limiti di velocità (altrimenti sono dolori), e perché il traffico è un decimo del nostro, pochi Tir.

La benzina in Austria costa mediamente 25 centesimi al litro meno dell’Italia, in Svizzera addirittura meno, 40. Minor costo d’autostrada rispetto all’Italia: 20 euro la Vignette valida 2 mesi, anche se c’è da pagare il pedaggio dei tunnel dei Tauri (9,50 euro) e di un altro traforo prima di Feldkirch (8,50 cent). La Vignette annuale per le autostrade svizzere costa 40 franchi (circa 24 euro), non è frazionabile e scade comunque il 31 dicembre.

All’andata abbiamo dormito a Feldkirch, il ritorno lo abbiamo fatto tutto in un giorno senza alcun problema, dalle 9 di mattina alle 7 di sera, soste comprese. Se decidete di muovervi in treno, la Svizzera è la regina del trasporto su rotaia. Treni puntuali, puliti, veloci, moderni, biglietti nella norma. I bambini sotto i 15 anni usufruiscono di una speciale tessera (costo 20 franchi, circa 12 euro) che dà diritto a viaggiare gratis per un anno a partire dalla data di emissione su tutti i treni svizzeri.

Dormire e mangiare

Decidemmo di far base a Wilderswil (www.wilderswil.ch), paesino di poche anime a 5 km da Interlaken (www.interlaken.ch), località turistica ben più grande e rinomata dell’Oberland bernese. Una zona strategica, centrale, dalla quale poter raggiungere le nostre mete. Per dormire la scelta è stata quella dell’appartamento e dopo averne vagliati (su Internet) alcuni, più o meno tutti sullo stesso prezzo, abbiamo deciso per quello che ci offriva la famiglia Fritz Hunn Bäckerei, Bönigstr. 2 3812 Wilderswil tel. 0041 33 822 1388 – fax 0041 33 822 1388. Lo trovate su Internet (www.myswitzerland.com/it.cfm/home, in italiano) ma non hanno una mail. Si fa tutto a voce o scrivendo (carta, penna, busta e francobollo).

La parolina magica è data da quel “Bäckerei” nell’indirizzo, che significa pasticceria: l’appartamento stava al secondo piano e il signor e la signora Hunn avevano una panetteria/pasticceria al pianterreno. Pane, paste e brioches fresche (anzi, calde) ogni mattina: una puntatina in pigiama e ciabatte al pianterreno e colazione da Re Sole.

L’appartamento aveva un’ottantina di metri quadri: enorme soggiorno con tv, due grandi camere da letto, cucina con frigo, bagno (gabinetto privato sulle scale) corridoio, un’altra stanzetta. Non c’era la lavatrice, ma la signora ci ha fatto due lavatrici nei 15 giorni di nostra permanenza. Costo per 4 persone circa 55 euro al giorno, a cui abbiamo aggiunto 45 euro per la pulizia finale e la tassa soggiorno (1,5 euro al giorno per ogni adulto e 0,50 per ogni figlia). La tassa di soggiorno dà diritto a un tesserino di libera circolazione sui treni per un paio di fermate e per i bus della zona per tutto il tempo della permanenza. Sempre nel timore della Svizzera carissima, c’eravamo portati da casa praticamente tutta la roba da mangiare, salvo il “fresco”. Andando in qualsiasi supermercato (ce ne sono un paio medio-piccoli a Wilderswil, una Coop gigantesca a Interlaken) ci siamo resi conto che tutto costava come in Italia e certe cose addirittura meno (formaggi, latte, yoghurt, cioccolate). A saperlo… Ma quello che è stato ancora più sorprendente è andare nei bar e spendere meno che da noi per una consumazione: birra grande da 0,50 litri 2,80 euro, 1,50 euro la piccola da 0,3 in qualsiasi Gasthof. Stesso discorso vale per una Coca Cola, per un piatto misto di formaggi e salame, per un gelato.

I giornali italiani (Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, Repubblica) arrivano alle 11 di mattina ogni giorno tranne la domenica.

Jungfraujoch

E veniamo allo scopo della nostra vacanza: i monti.

Eiger (3970 metri), Mönch (4107) e Jungfrau (4158) sono meravigliosi. C’è un treno (la Jungfraujoch, www.jungfraubahn.ch) che, partendo da Interlaken con due cambi e l’ultimo tratto lunghissimo scavato dentro il monte, porta fin sotto la cima della Jungfrau, a 3454 metri. La costruzione della ferrovia  iniziò nel 1894 e il primo viaggio ufficiale fu effettuato nel 1912.

Una volta arrivati si esce su un pianoro di neve, temperature attorno allo zero (in agosto), e si ha la visione della Jungfrau e del Mönch, due monti che sembra di toccare, nonché del ghiacciaio dell’Aletsch, un fiume di ghiaccio lungo 23 chilometri, il più grande d’Europa. Altri numeri impressionanti sono i suoi 86 chilometri quadrati, 900 metri di profondità, 27 miliardi di tonnellate di massa corrispondenti a 73 milioni di Jumbo Jet. Il ghiaccio si muove di mezzo metro al giorno, 180 metri all’anno.

Rientrando nella montagna si percorre un tunnel sotterraneo in leggera salita e si giunge ansimando ai 3571 metri della Sphinx, l’osservatorio aperto nel 1996 sede di una delle più importanti stazioni meteorologiche del mondo (www.ifjungo.ch, www.montagna.org/node/4320). Manca un po’ l’aria a quell’altezza, quindi merita prendersela comoda e poi scendere di una tratta del trenino e fermarsi a Kleine Scheidegg, il punto ideale per osservare la mitica Nordwand, la Nord dell’Eiger, la parete delle pareti,  scalata per la prima volta oltre settant’anni fa, il 24 luglio 1938, da due alpinisti tedeschi, Anderl Heckmair e Wiggerl Vörg. Non è possibile descrivere l’emozione che si prova a guardare da sotto i 1800 metri della Nord, parete che nella sua storia ha fatto più vittime di qualsiasi altra.

Attenzione!! Questa “gita” costa 172,60 franchi (poco più di 105 euro) a testa, ma li vale tutti. Alla stazione ferroviaria sono in grado di fornirvi le affidabilissime previsioni del tempo. Se non danno sereno non merita buttar via tempo e soldi, piuttosto rimandate l’escursione.

Cervino

Il Cervino (Matterhorn in tedesco, 4478 metri) domina Zermatt (www.zermatt.ch/i, www.glacierexpress.ch), paesino esclusivamente pedonale che si raggiunge in treno dopo aver lasciato la macchina in uno dei parcheggi (5 euro per l’intera giornata) a Täsch. Da Interlaken a Täsch si arriva lungo la valle di Kardersteg, dove si monta con e in macchina su un treno navetta che in pochi minuti e pochi franchi (20, circa 12 euro) vi evita di fare due passi alpini di oltre 2000 metri per passare dall’altra parte di uno dei tanti monti svizzeri.

Una volta giunti alla stazione di Zermatt, a 50 metri parte il trenino-cremagliera del Gornergrat (www.gornergrat.ch), che in 40 minuti vi porta a 3089 metri, su un altopiano da dove è possibile osservare 29 vette sopra i quattromila metri: avrete di fronte il Monte Rosa (4637) e, molto più a destra, isolato nella sua infinita bellezza, il Cervino. Il biglietto andata e ritorno per il Gornergrat costa 76 franchi (poco meno di 50 euro), la metà per i ragazzi dai 6 ai 16 anni, gratis fino a 6 anni.

Miscellanea

Per questa vacanza avevamo messo in preventivo 15 giorni e abbiamo avuto ragione, poiché il tempo non è sempre dei migliori e per le due escursioni, data l’altitudine, le cose da vedere e i prezzi, bisogna scegliere giornate perfette. Qualche giorno ha piovuto, il resto del tempo lo abbiamo riempito con gite brevi, ma non meno piacevoli.

Un giorno siamo stati a Berna (a 50 km, www.bern.ch/weiche-it), lasciando la macchina nel paese prima (ovviamente a pagamento, ma sempre con cifre ridicole) e raggiungendo comodamente il centro in tram. A Berna c’è l’appartamento dove Einstein soggiornò con la famiglia per un buon periodo e tra le sue cose esposte c’è anche la pagella della bocciatura a scuola (una consolazione per genitori e figli…). Sotto gli stessi portici, venti metri dopo verso il centro, c’è una pasticceria che non ho parole per descrivere. Noi abbiamo pranzato lì!

A Lucerna, www.luzern.ch (anche in questo caso macchina parcheggiata in periferia a pagamento, ingresso con filobus in centro), sulle rive del Lago dei quattro Cantoni, c’è il Kapellbrücke, il più antico ponte di legno d’Europa (XIV sec), parzialmente distrutto da un incendio nel 1993 e ricostruito tale e quale a prima in 8 mesi (quando si dice svizzeri). Nella parte vecchia di Lucerna c’è una casa da thè (The Queen Camellia Tea House, Kapellplatz 7 6004 Luzern www.camellia.tea-house.ch meggi.buehlmann@bluewin.ch) che merita una visita. Ho comperato (tra le decine di tipi) un po’ di Earl Grey Classic e devo dire che da allora me lo faccio mandare a casa per posta. Inimitabile.
Da Wilderswil siamo stati anche a Thun, www.thun.ch, città medievale con un bel castello sull’omonimo lago, con andata in battello dalla stazione ovest di Interlaken (3 ore) e ritorno in treno (45 minuti). I patiti del parapendio hanno qui il loro paradiso: dalla stazione ferroviaria di Wilderswil montano sul vecchio trenino che porta alla Schynige Platte (posto privilegiato a 1967 metri per osservare il trittico Eiger-Mönch-Jungfrau) e da lassù si lasciano andare trasportati dalle dolci correnti fino a valle. Previsti anche abbonamenti a questo treno.

Ultima gita, da Wilderswil in treno a Lauterbrunnen e poi in bus alle cascate di Trümmelbach  (www.truemmelbachfaelle.ch), emozionanti, impetuose, assordanti. Precipitano dentro grotte scavate dalla loro stessa acqua. In quella zona poi, ci sono decine e decine di cascate lungo le pareti altissime dei monti che delimitano la vallata.

Acquisti

In Svizzera se si acquista per oltre 200 franchi (120 euro) si recupera l’Iva. Al negozio compilate un modulo, copia del quale fate timbrare dagli svizzeri alla frontiera in uscita, quando arrivate a casa lo mettete nella busta preaffrancata che vi forniscono e dopo un mese riceverete il rimborso direttamente sul vostro conto corrente bancario.

Oltre alla cioccolata, conviene acquistare orologi (giusto per fare un esempio avevo messo gli occhi su un Tissot Touch che in Italia costa 750 euro, e lì lo vendono a 520) e io ho comprato anche coltellini svizzeri: ovviamente i più famosi sono i Victorinox, ma vendono anche i Wenger, meno conosciuti ma molto, molto interessanti. Li trovate da Swis Knife Center Hoheweg 125 3800 Interlaken tel/fax 0041 33 822 3230 swissknife@tcnet.ch oltre alla gamma completa di Martiini, Helle e tante altre coltellerie di pregio.

Ho comprato anche Lacoste a una quindicina di euro meno che in Italia e palle da tennis Dunlop Fort a 7 euro il tubo da quattro, del tutto identiche a quelle che si trovano qui, ma con la croce della bandiera svizzera impressa sulla pallina. Durano una volta e mezza le nostre: se lo sapevo, invece di prendere tre tubi ne prendevo sei!

Pensierino finale

Purtroppo la Svizzera non ha nemmeno un Hard Rock Cafè, così non ho potuto incrementare la mia collezione di Classic Tee. Non male la gente, ho trovato persone simpatiche e disponibili, molto meglio di quando, diversi anni fa, lo spirito nazionalista e l’avversione per lo straniero erano evidenti e nessuno faceva nulla per nascondere tali sentimenti. E, per finire rispettando una serie di luoghi comuni, è sempre tutto ordinato, tutto pulito, tutto in perfetto orario. Come faranno?

(ultimo viaggio in Svizzera dall’1 al 15 agosto 2007)

di Alessandro Bourlot

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